ROMA – Il vertice è iniziato già sulle tribune, o almeno così è sembrato. Pochi istanti dopo il fischio che sanciva la sconfitta per 4-2 in casa contro lo Spezia, Dan Friedkin, il figlio vicepresidente Ryan e il general manager Tiago Pinto, nascosti dietro le mascherine, discutevano con un certo animo. La discussione è proseguita dentro lo stadio a lungo, fino quasi all’una di notte. Non era solo arrivata la seconda sconfitta consecutiva dopo il 3-0 del derby. Era appena arrivata la seconda, incredibile gaffe della gestione tecnica della Roma, che costerà la seconda sconfitta a tavolino. E la nuova proprietà, dopo aver faticosamente tollerato la prima “svista”, stavolta potrebbe cogliere l’occasione per rimettere ordine nei quadri tecnici. Dove nessuno è al sicuro, nemmeno Fonseca.
A settembre la Roma si era resa protagonista dell’assurdo caso Diawara, giocatore schierato in campo alla prima di campionato contro il Verona nonostante fosse fuori lista (era stato erroneamente considerato un under 23) e costato un punto in classifica. Ieri ha fatto il bis. Infilando un errore che avrebbe significato eliminazione dalla Coppa Italia anche se Dzeko e compagni non avessero perso in campo: sul 2-2, dopo due cartellini rossi a due romanisti, Paulo Fonseca ha sostituito due calciatori, portando il totale dei cambi a 6. Il regolamento della Coppa Italia ne prevede al massimo 5: ai supplementari si può usufruire di una finestra in più per fare sostituzioni, non di una sesta sostituzione. Un errore che Lorenzo Pellegrini aveva provato a sventare (“Mister, guardi che è il sesto”), inascoltato dalla panchina.
I due errori, il caso Diawara e il sesto cambio contro lo Spezia hanno un elemento in comune: entrambi appartengono alla sfera di competenza del team manager. Ruolo affidato dal 2019 al giovanissimo Gianluca Gombar, figlio del capo della sicurezza Robert Guido Gombar, e passato in sei anni dal comparto media alla responsabilità della prima squadra, dopo un’esperienza con la Primavera. A settembre il club lo difese, assolvendolo dalla responsabilità di non aver dato il giusto peso all’alert della Lega che segnalava anomalie riguardo al centrocampista guineano: si fece gravare l’intera responsabilità del punto perso a tavolino sul dimissionario Leo Longo (che ironia della sorte aveva già un accordo col Verona). Stavolta però un capro espiatorio alternativo non c’è: a segnalare che il sesto cambio non era previsto dal regolamento della Coppa Italia doveva essere Gianluca Gombar. Ma è gravissimo che né Fonseca né un solo uomo del suo staff siano stati minimamente sfiorati dal dubbio anche di fronte all’insistenza di Pellegrini. Questioni che rischiano di avere un prezzo, salatissimo, anche per l'allenatore. E sabato c’è di nuovo lo Spezia, ancora all’Olimpico.
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