MILANO – La proroga degli ammortizzatori sociali e il rebus del blocco dei licenziamenti, in scadenza alla fine di marzo. Sono i temi forti del nuovo decreto Ristori, il quinto, che seguirà il nuovo scostamento di bilancio da 32 miliardi. Sul primo fronte, secondo quanto filtra alle agenzie il governo lavora a una ipotesi di estesione rafforzata della Cig Covid: si andrebbe fino a 26 settimane per assegno ordinario e cassa in deroga, un allungamento rispetto alle 18 settimane delle quali si era parlato nei giorni scorsi e a cui aveva fatto riferimento Nunzia Catalfo, titolare del Lavoro. In parallelo si dovrebbe anche confermare l'esonero contributivo alternativo all'utilizzo della cassa Covid, per chi fa rientrare i dipendenti al lavoro.
di
Valentina Conte
Del testo ha parlato anche il viceministro dell'Economia, Antonio Misiani, che intervenendo su Radio 24 ha confermato le recenti notizie sull'impostazione del decerto. A cominciare dal superamento del criterio dei codici Ateco per distribuire le risorse tra le aziende colpite dalla pandemia. "Ci stiamo orientando – ha spiegato Misiani – verso un intervento generalizzato che superi la logica dei codice Ateco e dei colori delle regioni ma guardi alla perdita di fatturato e agli aiuti già ricevuti, perché una serie di realtà hanno ricevuto aiuti consistenti mentre altri in misura minore e purtroppo alcuni non hanno ricevuto alcun aiuto. Noi abbiamo il dovere di dare una mano innanzitutto a chi ha avuto di meno nel corso del 2020". Sulla perdita di fatturato per accedere ai ristori, la soglia del 33%, ha detto ancora Misiani, "è quella che abbiamo usato in tanti interventi ed è la soglia che abbiamo stabilito di intesa con l'opposizione anche per la decontribuzione del lavoro autonomo e dei professionisti, che noi vogliamo completare con il ristoro aggiungendo un altro miliardo e mezzo a quello già stanziato in legge di bilancio. E' possibile che questa sia la soglia di riferimento".
di
Roberto Petrini
Quanto al blocco dei licenziamenti, Misiani ha spiegato che se da una parte "non possiamo permetterci un'ondata di licenziamenti" dall'altra "non possiamo nemmeno andare avanti con la logica esclusivamente di emergenza. Credo che il blocco dei licenziamenti debba essere prorogato per i settori maggiormente in crisi mentre chi ha recuperato i livelli del 2019 credo che debba lavorare ritornando progressivamente alla normalita".
di
Rosaria Amato
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