REGGIO EMILIA – Tre giorni dopo il punto più basso di una carriera cominciata da appena cinque mesi, Andrea Pirlo ha subito la possibilità di cancellare San Siro e di provare a conquistare, grazie allo scudetto vinto l'anno scorso da Sarri, il suo primo trofeo da allenatore, la Supercoppa Italiana.
Pirlo, come giudica il Napoli e come crede che vada attaccato?
"E' una squadra forte, lo aveva già dimostrato l'anno scorso con l'arrivo di Gattuso in panchina. Gli piace giocare la palla e ha giocatori veloci, ai quali dovremo stare attenti. Abbiamo provato delle soluzioni per attaccare la loro difesa, che resta stretta e si muove di reparto: spero di vederle in campo".
Chi ci sarà in porta?
"Giocherà Szczesny perché Buffon ha avuto qualche problemino. Ma avrei scelto Szczesny comunque".
Questa finale la preoccupa?
"No, viene al momento giusto, dopo una brutta sconfitta: abbiamo grande voglia di ripresentarci subito in campo".
Cambierebbe qualcosa di quello che ha fatto a San Siro?
"Quando perdi non rifaresti niente. La testa va liberata, pensiamo a qualcosa di positivo e a cambiare atteggiamento. Ma quello sono sicuro che cambierà".
di
Emanuele Gamba
Perché Demiral non è stato convocato?
"Ha un problema che si porta dietro da qualche settimana e nell'ultimo allenamento ha avuto un ricaduta".
Che significato ha la sfida Pirlo-Gattuso?
"Non è tra noi due, ma tra due squadre importanti che si sono meritate questa finale".
Sarà la volta buona per vedere Kulusevski dall'inizio?
"Non lo so, vediamo come recuperano tutti. Kulusevski può essere una soluzione, dipende da come vogliamo impostare la partita".
Avverte che la Juve sia appagata?
"Una squadra che vince per nove anni ha faticato, ha lavorato per farlo. Non si vince per caso. Noi abbiamo la stessa voglia, la stessa ambizione".
di
Domenico Marchese
Dopo la sconfitta con la Fiorentina ci fu un confronto con la squadra: l'avete rifatto dopo San Siro?
"All'epoca era giusto farlo perché di mezzo c'erano state le vacanze, adesso abbiamo parlato normalmente per analizzare la gara con l'Inter e anche quella con il Napoli. Abbiamo la fortuna di avere subito la possibilità di rifarci".
Cosa sta vivendo questi giorni difficili?
"Li vivo bene, sono abituato a questo tipo di situazione. Mi dispiace per i giocatori, quello sì: non era il caso di attaccare i giovani, preferisco che attacchiate me".
Questa partita è un bivio, per lei?
"È una finale, non un bivio. E le finali non si giocano, si vincono".
Perché a San Siro avete avuto paura?
"È stato un caso, io ho solo parlato di atteggiamento timoroso, ma nei primi dieci minuti eravamo stati bene in campo. È dopo aver preso il gol che è mancata la reazione".
Continua ad avere fiducia in quello che fa?
"C'è stato qualche passo falso ma siamo convinti di quello che stiamo facendo e domani abbiamo una grande occasione per dimostrarlo".
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