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Palermo, Comune: la maggioranza chiede il rimpasto in giunta

Una task-force formata dal sindaco, dal vice sindaco Fabio Giambrone, dal capo di gabinetto, dal segretario e dal ragioniere generale che si riuniranno ogni sabato per affrontare i problemi tecnici prima che diventino politici. Ma anche incontri settimanali di tutta la maggioranza per affrontare le singole emergenze, dalle scuole ai cimiteri.

Leoluca Orlando convoca i partiti e prova a ricompattare la squadra che però mette sotto accusa la giunta chiedendo un cambio di passo e un rimpasto. Una richiesta alla quale il sindaco risponde intanto indirettamente convocando per domani una conferenza stampa con l’assessore Vincenzo Di Dio, ritenuto tra «gli invisibili» dell’esecutivo.

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Durante l’incontro, come era prevedibile, sono emersi i mal di pancia con la convivenza ormai impossibile tra Sinistra Comune e Italia Viva che alla fine dell’incontro ribadiscono le proprie posizioni.

"Serve una cultura di governo diversa, al passo con la città e con i suoi problemi: Italia Viva si occuperà d’ora in poi principalmente delle emergenze costruendo la città del 2022 con chi ci sarà. In Consiglio abbiamo dettato una linea che il sindaco ha seguito mettendo in minoranza chi ha provato a defilarsi" dice Dario Chinnici.

Ma Sinistra comune si dice soddisfatta: "C’è un luogo di confronto politico che oggi è stato ripristinato con un perimetro definito" dice la capogruppo Barbara Evola che lancia così una stoccata a Italia Viva che aveva parlato di «campo largo» in vista del voto. "Ed è dentro questo spazio – continua – che d’ora in poi si affronteranno le questioni importanti per la città".

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I più polemici sono i democratici con il capogruppo Rosario Arcoleo che chiede spazio nell’esecutivo per il partito: "Riteniamo che per accelerare su temi importanti come quelli portati al tavolo serva un cambio di passo forte e chiediamo una giunta in grado e all'altezza della situazione – dice – Se le azioni successive del sindaco non saranno in tale direzione, capiremo tutti che non è più interessato al futuro di Palermo. Non chiediamo nulla ma bisogna essere chiari con la città. In giunta ci sono iscritti al Pd che non sono passati da un scelta collettiva di partito. Come è successo invece per tutte le altre forze politiche presenti".

Valentina Chinnici, dei civici di Avanti insieme, prova a tirare le somme: "Mi sembra che la scelta di istituire una task force per affrontare i nodi tecnici sia lungimirante: ci consentirà di affrontare politicamente i problemi in modo più snello e operativo".

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"L'incontro di maggioranza di oggi, che ha visto un lungo e articolato confronto tra i capigruppo consiliari della coalizione e tutti gli assessori, ha confermato la volontà di proseguire insieme il percorso amministrativo e politico avviato nel 2017, proprio a partire da quel programma, dalla sua visione e dai suoi obiettivi. Ciò anche in considerazione della sua necessaria attualizzazione che il mutato scenario cittadino e le emergenze di questi mesi impongono» ha detto Orlando. Si prova ancora una volta ad andare avanti. Almeno fino alla prossima crisi.

Ma la tensione è ormai palpabile: durante l’incontro i due Orlando, il sindaco e il presidente del Consiglio comunale, si sono scontrati sul Ponte Corleone con il numero uno di Sala delle Lapidi che nei giorni scorsi ha scritto al ministero chiedendo il commissariamento per l’intervento sulla struttura che cade a pezzi. Una mossa che il primo cittadino non ha gradito, chiedendo maggiore condivisione sulle iniziative. Ma la risposta non si è fatta attendere: «Di fronte all’inerzia della giunta, qualcuno deve agire» avrebbe detto il presidente del Consiglio comunale durante il vertice.

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L’aula domani tornerà a riunirsi sui cimiteri con Salvatore Orlando che ha detto che non avrebbe convocato la seduta su nessun altro argomento fino a quando non si fosse individuato un percorso per sistemare le 600 bare. E oggi il sindaco ha annunciato di aver disposto un prelievo di 800mila euro a valere sul bilancio 2021 per acquistare 400 loculi fuori terra. Una prima risposta all’emergenza che dimostra che la pressione di Sala delle Lapidi su questo argomento ha funzionato.

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