PARIGI – "Spero di cambiare lo sguardo della gente sugli obesi" promette Karine Le Marchand nel reality prodotto da M6 che mostra il lungo percorso di dieci persone candidate alla chirurgia bariatrica per ridurre lo stomaco. Il suo nuovo programma "Opération Renaissance", operazione rinascita, per adesso ha soprattutto provocato reazioni indignate con l'hashtag #PasMaRenaissance diffuso su Twitter nei giorni scorsi, subito dopo che sono andate in onda le prime puntate. L'associazione Gras Politique ha lanciato una petizione contro il programma raccogliendo migliaia di firme. "Gli obesi sono considerati come dei morti-viventi finché non riescono a perdere peso" scrive l'associazione, che si definisce "collettivo di persone grasse", in un appello pubblicato su Médiapart. Secondo Gras Politique il reality è una "spazio pubblicitario mascherato in favore della chirurgia bariatrica" ed è concepito senza "un punto di vista critico" e una "trasparenza sui fondamenti finanziari e ideologici" di questi interventi.
dalla nostra corrispondente ANAIS GINORI
"So quello di cui parlo" risponde alle critiche Le Marchand, direttrice, produttrice e presentatrice del programma, da cui ha anche tratto un libro. La popolare vedette tv ha seguito i partecipanti al reality per quasi tre anni. "Dei dieci candidati, ce ne sono cinque che sono depressi, uno che è diventato un alcolizzato, uno che è quasi morto in sala operatoria. E questo significa abbellire la realtà della chirurgia bariatrica?" chiede Le Marchand. Il suo obiettivo, prosegue, è "mostrare le cause e le conseguenze dell'obesità", ma anche parlare delle misure da "mettere in atto" per porre fine al sovrappeso. I dieci candidati nel reality, tra cui nove donne, beneficiano di un "protocollo" di supervisione di vari professionisti messi a disposizione della produzione (medici, chirurghi, nutrizionisti, psichiatri). "La mia vita è cambiata, il modo in cui la guardo è cambiato" dice Stacy, protagonista di una delle prime puntate, secondo cui "non si può essere felici di essere obesi, è sempre una maschera che si indossa".
di
OLIVIER WURLO
Il programma tv, che per ora ha avuto anche audience deludente, va nel senso opposto del lavoro che fanno le nuove associazioni che lottano contro la "grossofobia" e la discriminazione delle persone obese, cercando invece di aiutarle ad accettare il loro corpo. "Possiamo vivere grassi in buona salute e felici", insiste Sylvie Benkemoun, psicologa e presidente del Groupe de réflexion sur l'obésité et le surpoids, che definisce di "estrema violenza" lo show di Le Marchand, in particolare quando le candidate vengono messe in mutande davanti allo specchio per scegliere quali "pezzi di carne" tagliare. "Ci sono molte domande etiche su questo reality", aggiunge la psicologa. L'associazione Gras Politique ha anche minacciato di ricorrere al Csa, l'organo di vigilanza sulla tv che può decidere sanzioni e avvertimenti contro i responsabili dei programmi.
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