ROMA – Sarà anche un personaggio strano, indecifrabile, misterioso, ma Kyrie Irving non è davvero un uomo qualunque. Ha fatto sapere l’ex campione Nba Stephen Jackson che l’attuale stella dei Brooklyn Nets avrebbe comprato una casa per la famiglia di George Floyd, il ragazzo di colore assassinato dalla polizia a Minneapolis. Quella morte scatenò la nascita del movimento Black Lives Matter e la personale protesta di Irving, che rifiutò di partecipare alla “bolla” di Orlando al termine del campionato Nb: temeva, Kyrie, che l'autoisolamento e le partite avrebbero tolto ai giocatori la possibilità di parlare e ribellarsi.
L’impegno civile di Irving passa anche attraverso le proteste contro la costruzione di un oleodotto nello stato di New York che gli valse l’appellativo Sioux di “Grande Montagna”, lui figlio di una donna di origini native americane morta quando aveva 4 anni. Irving è molto coinvolto in vari progetti filantropici e lo fa in silenzio, lasciando che siano i suoi amici – come avvenuto ora con Stephen Jackson – a raccontare e rendere pubbliche le sue iniziative. La star dei Nets ha donato 1.5 milioni di dollari alle giocatrici WNBA che hanno visto i loro compensi tagliati a causa del Covid, ha elargito 323.000 dollari alle banche alimentari per aiutare le famiglie in difficoltà e ha donato cibo e mascherine alla tribù indiana di sua madre.
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Turbato per i disordini a Washington
Negli ultimi tempi Irving sarebbe rimasto molto turbato dai disordini avvenuti in Campidoglio, a Washington e anche per questo motivo avrebbe smesso di allenarsi e di restare sintonizzato sul pianeta basket. Da qualche giorno, invece, Irving è fermo per tutt’altra ragione: ha violato il rigido protocollo Covid Nba per partecipare alla festa di compleanno della sorella Asia a Toronto. Una foto sui social l’ha inchiodato e questa vicenda gli sta costando 400mila dollari per ogni partita saltata a causa dell’obbligatorio periodo di quarantena osservato (è fuori dal 5 gennaio). Il suo rientro in campionato a comporre il trio delle meraviglie dei Nets con Durant e Harden è questione comunque di ore: da oggi Irving è tornato “questionable”, a disposizione di coach Steve Nash. Nel misterioso cuore di Kyrie, comunque, la storia tragica e terribile di George Floyd ha acceso un grande fuoco.
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