Video pornografici trasmessi in streaming durante gli open day scolastici. Da Arezzo a Pisa, si moltiplicano le denunce arrivate negli ultimi giorni alla polizia postale. Nel corso delle presentazioni online delle scuole, con decine di genitori e bambini collegati, alcuni anonimi si sono più volte intrufolati nei sistemi informatici e hanno iniziato a diffondere scene a luci rosse.
Ad Arezzo, lo scorso 9 gennaio, l’Istituto comprensivo Rita Levi Montalcini di Lucignano-Marciano aveva organizzato sulla piattaforma Google Meet un incontro orientativo per presentare la scuola dell'infanzia alle famiglie. Durante la mattina però qualcuno, spacciandosi forse per un genitore con un profilo finto, si è introdotto nella riunione e ha trasmesso il filmato. La scuola in pochissimo ha bloccato la diretta e oscurato le telecamere. Ma un'ora più tardi, il fatto si è ripetuto in un altro plesso dello stesso istituto.
"Hanno usato nomi falsi e chiesto di essere inseriti alla presentazione – commenta la preside Nicoletta Bellugi -. Si sono spacciati per normali utenti. Era la prima volta che ci capitava, nonostante sia da marzo scorso che facciamo incontri online. Abbiamo già sporto denuncia e siamo ottimisti che si possano rintracciare gli autori. Sono episodi seri, non delle bravate". Adesso la polizia postale è al lavoro per risalire all'identità dei responsabili.
Il fenomeno però non è rimasto isolato. Fatti simili si sono verificati infatti anche in una scuola di Pontedera, in provincia di Pisa. Ancora una volta uno o più anonimi si sono inseriti negli open day delle scuole su Google Meet e hanno iniziato a riprodurre video erotici. Stesso copione, stessa denuncia alla polizia. A un tratto le riunioni a distanza scoprono quindi una minaccia erotica. E adesso si ragiona su come intervenire per aumentare la sicurezza online, anche solo per tutelare la sensibilità dei bambini, spesso presenti a questi incontri virtuali. In diverse scuole, ad esempio, i prossimi open day saranno rigorosamente privati: possibilità di accedervi solo su invito. Un'organizzazione più complicata, ma che sembra diventare necessaria. Nel frattempo le indagini della polizia postale proseguono. E non si esclude che la mano dietro queste azioni possa appartenere a qualche adolescente.
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