Si aggira con passo veloce per i vicoli di Napoli (senza Covid, piena di gente, bellissima), col suo cappottino rosso. "Non me lo fate più vedere che lo brucio" ride Serena Rossi "l'ho dovuto indossare anche a Ferragosto". Talento e empatia, l'attrice napoletana da stasera è protagonista su Rai 1 della serie Mina Settembre di Tiziana Aristarco, liberamente ispirata dai racconti di Maurizio de Giovanni (Sellerio).
Interpreta un'assistente sociale impegnata in un consultorio. Risolve le vite degli altri, meno la sua: separata dal marito Giorgio Pasotti, invaghita del ginecologo Giuseppe Zeno, torna a vivere dalla mamma, la grande Marina Confalone, signora altoborghese irresistibilmente acida. A metà marzo l'aspetta il varietà La canzone segreta.
Il sorriso di Mina Settembre consola in questo periodo…
"Ce ne fossero di più di donne così, Mina è innamorata del suo lavoro: aiuta chi ha perso il lavoro, l'anziana sepolta dagli oggetti accumulati. Girando a Napoli, che è l'altra vera protagonista, sono tornata a casa mia".
Nella serie recita anche il suo compagno, Davide Devenuto: com'è andata?
"Non lavoravamo insieme dai tempi di Un posto al sole, interpreta il marito di Christiane Filangieri, nostra carissima amica anche nella vita. A un certo punto bacio un altro e non so perché, istintivamente l'ho guardato. La regista se n'è accorta".
Si sentiva in imbarazzo?
"Un po'. Siamo stati fortunati a vicenda a trovarci, facciamo lo stesso lavoro e nessuno fa i conti: tu fai una cosa in più, tu una in meno. Siamo complici, tifiamo l'uno per l'altra. Quando sono impegnata si occupa di Diego, nostro figlio. Siamo roccia, spalla, staffetta".
Ha debuttato cantando, è stata dura?
"Sì, ma mi piaceva tanto: prima nei villaggi turistici poi mi esibivo ai matrimoni. Cantare mentre la gente mangia è difficilissimo, è frustrante riuscire a catturare l'attenzione. Ma quelle serate difficili mi hanno formato".
Carriera in ascesa, come l'ha costruita?
"Senza mollare mai. È iniziata nel 2002, è stata molto lunga, basata sul lavoro e sulla mia integrità. Ho 35 anni, non credo nelle scorciatoie ma non mi sono mai dovuta difendere. Forse si capisce che tipo sono e nessuno ci ha mai provato. Poi ho saputo cogliere le occasioni giuste".
Per esempio?
"Sarò sempre grata a Alberto Sironi, che con un episodio di Montalbano, La vampa d'agosto, mi ha aperto la strada per le serie Rai. Un ruolo delicato, seducevo il commissario. Il punto di svolta è stato Io sono Mia, il tv movie dedicato a Mia Martini in cui mi sono potuta esprimere a 360 gradi, come attrice e cantante. Dopo avermi vista nel film mi ha chiamato la produttrice Paola Lucisano per Mina Settembre. Grazie ai fratelli Manetti è finito il pregiudizio per cui se stai in tv, non fai cinema. Con loro ho girato Song 'e Napule, Ammore e malavita e Diabolik".
Da marzo sarà primadonna su Rai 1 con 'La canzone segreta', nessun timore?
"Voglio essere libera di lanciarmi in nuove sfide. Da ospite ho capito che tanti conduttori non ascoltano, per me è fondamentale. L'ho fatto alla serata di Telethon e lo farò in questo show costruito sulle emozioni e sulle sorprese riservate agli ospiti".
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