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Vaccino anti-Covid: più di un milione di italiani lo ha già ricevuto. Conte: “Siamo primi in Ue”

Più di un milione di italiani ha già ricevuto il vaccino anti-Covid. È il traguardo raggiunto in poco più di due settimane dal V-Day del 27 dicembre scorso. Ed è anche il record che può vantare per ora l'Italia, considerando il numero assoluto di somministrazioni, tra i Paesi membri dell'Unione europea. Secondi alla Danimarca se si confronta con il numero di abitanti.

A dare la notizia è stato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte che sui social ha scritto: "Un milione di italiani ha ricevuto il vaccino anti #covid19. Un sentito ringraziamento ai cittadini e al nostro Servizio sanitario nazionali per la risposta straordinaria. L'Italia è prima in Ue per numero di persone vaccinate. Un dato incoraggiante che ci spinge ad andare avanti così, mantenendo sempre alta la guardia".

Un milione di italiani ha ricevuto il vaccino anti #covid19. Un sentito ringraziamento ai cittadini e al nostro SSN per la risposta straordinaria. L'Italia è prima in Ue per numero di persone vaccinate. Un dato incoraggiante. Andiamo avanti così mantenendo sempre alta la guardia pic.twitter.com/LSAOxo9Nrh

— Giuseppe Conte (@GiuseppeConteIT) January 15, 2021

"Entro fine mese o al massimo inizio febbraio comincerà anche la fase di vaccinazione degli over 80 – annuncia Gianni Rezza, direttore del Dipartimento di malattie infettive – Per ora le tabelle di marcia vaccinali sono rispettate e addirittura anticipate".

"Stiamo lavorando su un documento – aggiunge – che classifica le varie categorie di popolazione e questa è la vera fase 2, e valuta anche la numerosità delle diverse fasce, ma si deve evitare una guerra tra categorie. Le priorità saranno basate sul rischio".

Quanto all'approvvigionamento – allarme lanciato dai ministri della Sanità di sei Paesi dell'Ue che in una lettera congiunta alla Commissione europea hanno espresso la loro "seria preoccupazione" per i ritardi nella consegna del vaccino Pfizer-BioNTech, definendo la situazione "inaccettabile" – Rezza rassicura: "Non mi risulta ufficialmente per ora un ritardo, ma non mi sembra che ci siano problemi".

Ma è stata la stessa azienda americana a confessare: "Pfizer sta lavorando duramente per fornire più dosi di quanto inizialmente previsto con un nuovo obiettivo dichiarato di 2 miliardi di dosi nel 2021". Le modifiche da apportare alla struttura di produzione "richiedono ulteriori approvazioni normative" e pertanto potrebbero esserci "fluttuazioni nei programmi di ordini e consegne nello stabilimento belga di Puurs". Si parla di rallentamenti per un paio di settimane. Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Ue, ha affermato che "l'azienda mi ha anche assicurato che tutte le dosi ordinate saranno consegnate nel primo trimestre".

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