"Il sostegno a Conte? Solo se lo decide tutto il mio partito. Ma se il premier vuole il nostro appoggio, deve tener presenti anche i nostri valori: da quello della vita alla famiglia". Paola Binetti, 77 anni, senatrice Udc, eletta per la prima volta in Senato nel 2006 tra le file della Margherita (nel gruppo dei cosiddetti "teodem" di Enzo Carra e Dorina Bianchi), ha un giudizio pessimo dello strappo di Matteo Renzi. E si dice pronta a partecipare al progetto dei Responsabili a patto che lo faccia tutto il suo partito e che la maggioranza che sostiene Conte accetti il pacchetto completo. Ossia i temi definiti "irrinunciabili" come "l'indisponibilità della vita" e il "no netto all'eutanasia".
Come giudica il gesto di Renzi di ritirare le ministre di Iv?
"Non riesco davvero a capire come una persona che sta nella maggioranza, in una situazione così difficile sotto il profilo della salute pubblica e delle condizioni economiche del Paese, abbia potuto rompere aprendo una crisi dalle conseguenze imprevedibili quando avrebbe potuto ottenere i benefici a cui aspira con una trattativa interna. Un tale atteggiamento lo si può comprendere solo in una logica di competitività individuale fra uomini".
Parteciperà all'operazione dei Responsabili che sosterranno Conte in una nuova maggioranza?
"Se il soggetto politico di cui faccio parte, cioè l'Udc, è disposto a sostenere il governo Conte 2 in questa legislatura io seguirò la scelta del mio partito. Ma a una condizione".
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Quale?
"Che Conte, oltre al nostro sostegno, prenda in seria considerazione anche i nostri temi irrinunciabili, come i valori della vita e della famiglia. E quindi opponga un no netto all'eutanasia, ad esempio"
La piace di più il termine Costruttori rispetto a Responsabili?
"Responsabili è stato usato come sinonimo di voltagabbana. Nessuno vuole essere etichettato con una parola carica di negatività. La parola Costruttori – che è nuova, getta ponti e crea opportunità e dialogo come dice il Papa – è molto più bella da vivere come programma".
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