Nel video la bambina abbraccia un fantasma, dolce e gentile, ma il video non è uno scherzo, un gioco, un cartone horror per i più piccoli. Quel fantasma, infatti, è una delle sue due mamme. Entrambe l’hanno desiderata, pensata, accudita fin dal primo attimo di vita, ma la mamma biologica, colei che l’ha partorita esiste per lo Stato, la società, il mondo. L’altra mamma che con Gaia, la bambina del video, non ha un legame genetico, è invece un fantasma, invisibile come l'aria, senza diritti, ma anche senza doveri verso quella figlia che pure, idealmente, ha messo al mondo insieme alla sua compagna. Ed è con questa provocazione e con lo slogan #Nonsiamofantasmi che l’associazione “Famiglie Arcobaleno” che riunisce buona parte delle famiglie omogenitoriali in Italia, formate cioè da due mamme o due papà, ha lanciato una raccolta di firme, già arrivate a ventimila in pochi giorni, con una petizione indirizzata al presidente Mattarella e poi ai presidenti delle Camere “perché finalmente il Parlamento con una legge nazionale riconosca ai nostri figli il diritto ad avere due genitori”, spiega Gianfranco Goretti, presidente di “Famiglie Arcobaleno”.
“La legge Cirinnà del 2016 sulle unioni civili ha riconosciuto diritti alle coppie dello stesso sesso ma ha lasciato fuori, totalmente, il tema della relazione e della tutela dei figli. Nella legge, ricorderete, era prevista inizialmente la “stepchild adoption”, ossia la possibilità di adottare per il genitore non biologico il figlio o la figlia del partner. Ma quell’articolo fu stralciato. E a cinque anni di distanza dall’approvazione delle unioni civili, i diritti dei nostri bambini sono stati dimenticati”.
In realtà attraverso battaglie giudiziarie e burocratiche una piccola parte di madri e padri “non biologici” è riuscita a dare tutele ai propri figli, attraverso “l’adozione speciale”, addirittura con il riconoscimento alla nascita in comuni, come Torino, che hanno fatto questo passo in avanti di civiltà. Oppure, per coppie di uomini diventati padri all’estero con la gestazione di supporto, il riconoscimento del figlio è arrivato grazie all’obbligatoria trascrizione di un atto di nascita estero, dove venivano specificati i nomi di entrambi i padri e non soltanto quello biologico.
Piccole vittorie, però, sottolinea Gianfranco Goretti, padre insieme a suo marito Tommaso Giartosio di due ragazzi, Lia e Andrea. “Si tratta di una percentuale esigua, non più del 10 per cento, e tutto dipende dalle circostanze. Dalla convinzione o meno di un tribunale di concedere l’adozione speciale, facendo riferimento cioè a uno specifico articolo della legge sulle adozioni. Dipende dal sindaco del comune dove un bambino nasce. E’ evidente, ad esempio, che in una città leghista un riconoscimento alla nascita sarà impossibile e una trascrizione di certificato osteggiata in mille modi”.
Una legge che permetta a entrambi i genitori di essere legalmente madri e madri e padri e padri dei propri figli, è poi necessaria, aggiunge Goretti, nel caso di una separazione. “Noi chiediamo una legge che dia diritti ai bambini ma anche doveri a noi genitori. Se una coppia si separa, il genitore non genetico può essere totalmente estromesso dalla vita dei figli senza potersi difendere, perché, di fatto non esiste legalmente. O al contrario, può decidere di scomparire, di non contribuire più al mantenimento, senza i rischio di alcuna sanzione o obbligo”.
Perché appunto, come dice la nuova campagna di “Famiglie Arcobaleno” queste mamme e papà sono fantasmi. E tradotto nella realtà vuol dire non poter assistere il proprio bambino in ospedale, non poter parlare con i professori o firmare un’autorizzazione, tutto ciò che è naturale faccia chi ha la responsabilità di un minore. E se è vero che la società, come sempre, va più veloce della politica e delle leggi, l’attacco dei movimenti “no gender” soprattutto nelle scuole, si è fatto più forte.
Aggiunge Goretti: “Non c’è un attacco diretto ai nostri figli, o almeno non ci risultano episodi di discriminazione aperta. Ma oggi ogni progetto che parli di nuove famiglie, che racconti, appunto, una società dove esistono anche bambini con due padri o due madri, viene boicottato, con lettere ai presidi, attacchi ai docenti. L’ultimo episodio, poche settimane fa, in una scuola di Firenze. Serve una legge che finalmente ci renda visibili come genitori e tuteli davvero i tanti figli delle coppie arcobaleno”.
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