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Rapper Cranio Randagio morto per droga, processo per i tre amici

A quattro anni dalla morte del rapper 22enne Vittorio Bos Andrei, in arte Cranio Randagio, il gup Elisabetta Pierazzi rinvia a giudizio tre suoi coetanei coinvolti nell'inchiesta sul suo decesso, avvenuto il 12 novembre del 2016 a causa di un mix di droghe al termine di una festa in un appartamento della Balduina.

Si tratta di Francesco Manente, ritenuto dal pm Maria Rosaria Guglielmi il fornitore della sostanza – crack – che unita alle altre assunte dal cantante lo ha ucciso: è accusato di spaccio e morte come conseguenza di un altro delitto. Gli altri due sono Pierfrancesco Bonolis e Jaime Garcia De Vincentiis, accusati di favoreggiamento: avrebbero mentito per coprire l'amico. Proprio loro due, al termine della festa di compleanno in casa di Bonolis, si sono svegliati nella tarda mattinata e hanno visto che il loro amico non rispondeva. Andrei era morto. Quando sono arrivati i soccorsi, è stato possibile solo constatare il decesso.

Rapper Cranio Randagio trovato morto a Roma: partecipò a X Factor

di EMILIO ORLANDO


" Già il fatto che un giudice si sia preso l'onere di comprendere che cosa sia avvenuto quella sera mi sembra un risultato importante per restituire dignità sia a mio figlio che a noi – ha detto la mamma del cantante, Carlotta Mattiello – Vittorio è quello che l'ha pagata più cara per quella notte. Ma la cosa che più mi ha distrutto e inquietato è che tutto sia stato addossato a lui. Spero ci sia una condivisione di responsabilità. Insieme si fanno le cazzate e insieme se ne deve uscire. Non mi interessa la condanna ma che a processo emerga quello che è successo, e che comprendano che ci sono azioni che danno conseguenze " . Il 30 giugno inizierà il processo, la famiglia del rapper ne farà parte con gli avvocati Marco Macchia e Virginia Pellegrini.

Stando alla ricostruzione quella notte alla festa avevano preso parte una dozzina di amici, con uno dei quali aveva girato anche un video musicale. Il rapper sarebbe morto per un mix di sostanze, tra cui ossicodone, ecstasy, ketamina, codeina, morfina e crack. Dall'indagine è emerso che lo stesso cantante era uscito dalla festa con De Vincentiis per andare a prendere alcune sostanze sintetiche. Il crack invece era stato portato da Manente: " Porto io il crack " , aveva scritto su Facebook agli altri. Quando la polizia li ha interrogati hanno negato tutto.

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