"La parte dei soldi non è vera. Non ci siamo mai accordati". Con un messaggio whatsapp al suo legale, l'avvocato Luigi Liguori, la diciottenne vittima dello stupro di Alberto Genovese alla 'terrazza Sentimento' respinge ogni insinuazione messa a verbale dall'imprenditore delle start-up. Nell'interrogatorio davanti ai magistrati Genovese aveva riferito i suoi "ricordi molto confusi" su quella notte nel suo super attico di lusso a due passi da Duomo. Parla di dialoghi con la ragazza sul denaro da corrisponderle, che però non trovano riscontro nelle oltre venti ore di registrazioni video e audio che documentano lo stupro e che sono state sequestrate dalla squadra mobile, diretta da Marco Calì. "La mia assistita non ha mai preso soldi", ribadisce anche l'avvocato Liguori.
L'inchiesta del procuratore aggiunto Letizia Mannella e del pm Rosaria Stagnaro va avanti. Sentita nel pomeriggio dagli investigatori della squadra mobile di Milano, come testimone, un'amica della ex fidanzata di Genovese, presente a Ibiza lo scorso luglio nella vacanza in cui sarebbe stata violentata una 23enne. La ragazza era presente a Villa Lolita, la residenza presa in affitto da Genovese a Ibiza.
di
Sandro De Riccardis
,
Luca De Vito
Quello in Spagna è uno dei sei casi denunciati finora. La ventitreenne ha delineato agli inquirenti una dinamica di violenza simile a quella denunciata dalla diciottenne, pur non conoscendo la prima vittima e non avendo dettagli sul suo racconto. Ha ricordato di aver fatto uso di droga, di aver perso i sensi, e di essersi svegliata il giorno dopo con il sospetto di essere stata violentata. "Ho notato che avevo addosso la stessa gonnellina e lo stesso top di seta della sera prima che comunque era strappato, ma non avevo più né il reggiseno, né le scarpe – aveva messo a verbale -. Avevo un sacco di lividi sulle gambe e un forte dolore ai polsi, non riuscivo neanche a ruotarli. Avevo dolore in generale a tutto il corpo ed ho avuto la sensazione di aver subito un rapporto sessuale".
E' lei a parlare della presenza in camera da letto anche dell'allora fidanzata di Genovese, Sarah, ora indagata per concorso in violenza. Già interrogata dai pm, ha respinto le accuse. La testimone sentita ieri ha ribadito quanto già raccontato in tv. E cioè di aver bussato alla porta della camera dove Genovese si trovava con la ventitreenne e di aver visto all'interno anche Sarah. Le due donne, ha ricordato la teste, erano in costume da bagno o in completo intimo. E ballavano.
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