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Bali, le scimmie rubano telefoni e occhiali per barattare più cibo

Ladri di destrezza e abili negoziatori. Così verrebbe da descrivere i macachi di Bali che hanno eletto domicilio tra i templi indù della sacra foresta di Ubud, visitati prima che scoppiasse la pandemia da circa 120mila persone al mese. Ebbene queste scimmie, di cui secondo i responsabili del luogo se ne contano 746 esemplari, hanno imparato da anni a sottrarre ai turisti occhiali, cappelli e macchine fotografiche per poi riconsegnarli in cambio di cibo.

Ma i macachi balinesi dalla coda lunga, così li chiamano gli zoologi, sanno anche scegliere che cosa rubare per alzare il prezzo del riscatto e massimizzare così i proventi del furto. In altre parole, le scimmie hanno capito quali sono gli oggetti più importanti per noi umani, perciò rubano di preferenza cellulari, portafogli e occhiali da vista piuttosto che bottigliette di Coca-Cola o souvenir turistici da due soldi.

A sostenere questa curiosa quanto straordinaria teoria è uno studio appena realizzato da Jean-Baptiste Leca, professore di psicologia della canadese University of Lethbridge. «Le scimmie sono diventate esperte nel selezionare che cosa rubare dai turisti distratti o che non ascoltano le raccomandazioni dei guardiani che consigliano di tenere ben chiusi gli zaini o le borse da viaggio», dice Leca, il quale ha trascorso 273 ore filmando le interazioni visitatori e macachi, accorgendosi come questi ultimi chiedano più cibo quando la loro refurtiva è più preziosa. «E’ un comportamento sociale che le generazioni di macachi si trasmettono da almeno 30 anni e che dimostra la loro spiccata intelligenza culturale».

Se nei templi di Bali le scimmie hanno imparato la relazione tra furto e guadagno di cibo, altrove possono arrecare all’uomo danni ben più gravi, come in India, per esempio, dove divorano i raccolti dei contadini entrando nelle loro case e distruggendo ogni cosa. Ora, secondo alcuni studi, molti gruppi di scimmie avrebbero sviluppato un comportamento più aggressivo per via della pandemia. E nella città thailandese di Lopburi, le autorità sono state costrette a dare il via a una campagna di sterilizzazione dei macachi che ci vive poiché la mancanza di turisti e la conseguente diminuzione di cibo li hanno di fatto resi più irascibili e bellicosi.

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