ROMA – “C’è la sbandierata scadenza del 27 gennaio e il paventato pericolo di un warning contro l’Italia sull’autonomia del Coni. La palla è al legislatore e al Governo, ma ci sarebbe anche una terza via: siamo pronti per un nuovo contratto di servizio tra Sport e Salute e il Coni che prevede la gestione diretta e autonoma da parte del Coni dei dipendenti e dei presidi organizzativi oggi in avvalimento. Questa è la nostra alternativa prima del 27 gennaio, che accoglierebbe le istanze del Coni anche alla luce delle richiese del Cio, rendendo superfluo l’intervento legislativo”. E’ l’annuncio fatto dal presidente di Sport e Salute, Vito Cozzoli, in audizione presso le Commissioni congiunte 7/a e 11/a del Senato.
di
Mattia Chiusano
“Questa è la novità del nuovo contratto – ha detto ancora Cozzoli – Io ho scritto tre volte a Malagò, a novembre, dicembre e l’8 gennaio, e ho invitato il Coni a riunirsi anche questa settimana per affrontare la materia nel suo complesso e la questione della pianta organica totalmente autonoma. Questa è un’alternativa, anche alla legge, da discutere insieme. Se si vuole, se c’è la volontà si può realizzare. Questa è la nostra alternativa prima del 27 gennaio, che accoglierebbe le istanze del Comitato olimpico anche alla luce delle richiese del Cio, rendendo superfluo l’intervento legislativo. Io sento il dovere di portare al Coni questa opportunità se c’è volontà”.
“I vecchi modelli sul lavoro sportivo hanno creato distorsioni e disparità di trattamento producendo la creazione di un modello instabile – ha poi detto Cozzoli -. L’assenza di una tutela organizzativa, fiscale e previdenziale rappresentava un limite intollerabile per atleti e lavoratori del settore. Sulle società e le associazioni sportive dilettantistiche si fonda il sistema sportivo italiano e il Governo ha affrontato con coraggio una dinamica complessa: pensiamo che questo primo provvedimento possa ridurre le discriminazione nel mondo sportivo sia nel settore professionistico che in quello dilettantistico”.
“E’ una tematica delicata e decisiva per dare al sistema sportivo gli aggiornamenti normativi in ambito giuslavoristico dopo anni di attesa – ha osservato Cozzoli – La volontà di superare la legge 91 del 1981 è significativa. Dopo 40 anni era necessario un riferimento normativo che venisse incontro agli operatori del sistema e il decreto approvato dal Governo assicura una rinnovata veste, visto che l’attuale sistema di norme non risulta rispondente al mutato quadro dello sport italiano. Per questi motivi risulta particolarmente urgente l’approvazione del provvedimento”. Cozzoli ha poi rimarcato come risulti “necessario ricalibrare l’intervento alla luce del mutato quadro socio-economico. Siamo consapevoli di quanto già previsto dal Governo per i soggetti che dovranno fare i conti con una pressione fiscale e burocratica maggiore – ha dichiarato il presidente e ad di Sport e Salute – ma è nostro compito segnalare che ogni misura dovrà tenere in considerazione la nuova fattispecie per non perdere un’occasione importante per fare ordine sul tema del lavoro sportivo. Sport e Salute si permette inoltre di suggerire la possibilità di attivare una banca dati, che già in parte può dirsi costruita con i dati raccolti sul bonus, attivando uno strumento che permette di gestire ogni tipo di contratto”, ha concluso Cozzoli.
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