Il nodo dei direttori generali fa slittare a sorpresa la riunione della giunta regionale che doveva segnare il debutto di Letizia Moratti come vicegovernatrice e neoassessora lombarda al Welfare nella squadra del leghista Attilio Fontana. All'ordine del giorno della giunta infatti c'è un provvedimento organizzativo che riguarderebbe l'assetto delle direzioni generali degli assessorati. A cominciare da quello alla Sanità, che fino al rimpasto di pochi giorni fa era guidato dall'ormai ex assessore Giulio Gallera di Forza Italia. Alla direzione generale del Welfare viene data per scontata la conferma del dg ciellino, Marco Trivelli, che nel giugno scorso ha preso il posto di Luigi Cajazzo, ex poliziotto della Mobile di Lecco. Fontana, pur di rimuoverlo, dopo le polemiche per la gestione della pandemia in Lombardia, lo ha comunque promosso a vicedirettore generale di Regione Lombardia.
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In ballo però ci sono le direzioni generali degli assessorati che sono stati oggetti del rimpasto (Casa, Istruzione, Politiche sociali e Famiglia e Sviluppo economico), ma anche il nuovo assetto del ponte di comando della sanità lombarda. In vista della riforma della legge 23 approvata da Roberto Maroni nel 2005 e la cui sperimentazione si è conclusa a dicembre. Letizia Moratti infatti spingerebbe verso un nuovo modello organizzativo. Puntando sul fatto che diverse cariche apicali interne alla direzione generale del Welfare sarebbero scadute o in scadenza. Non è un mistero che anche il governatore Fontana vedrebbe più di buon occhio un rafforzamento della direzione generale dell'assessorato al Welfare piuttosto che la creazione di un'agenzia esterna del Welfare e di una Ats "zero" che coordini le attività delle attuali Agenzie della tutela della salute e riveda il ruolo delle Asst (gli ospedali) nella gestione della medicina territoriale, che ha mostrato tutte le sue crepe nella gestione dell'emergenza Covid-19.
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Andrea Montanari
Una vera rivoluzione che starebbe provocando alcune resistenze dei partiti del centrodestra che governano la Lombardia. Proprio domani nella commissione regionale Sanità del Pirellone è prevista la discussione sul bilancio della riforma sanitaria voluta da Maroni redatto da Agenas, l'agenzia nazionale per i servizi regionali. L'organismo che oltre ad aver messo in luce tutte le pecche sulla gestione della medicina territoriale, ha espresso un giudizio molto critico anche sull'agenzia dei controlli della Regione. Sostenendo che "il consuntivo di questi anni non sembra rispondere alle aspettative del legislatore". Ecco perché, secondo alcuni rumor la Moratti starebbe pensando di arruolare nel suo team anche l'ex pm Alfredo Robledo. Quello che, tra l'altro, guidò diverse inchieste che riguardavano la sanità lombarda dell'era di Roberto Formigoni. Ieri sera l'assessora regionale al Welfare ha incontrato tutti i direttori generali di ospedali e Ats per un primo confronto. Primi obiettivi dichiarati: l'accelerazione sulla campagna di vaccinazione anti Covid e la lotta alle liste di attesa.
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