ROMA – Alla fine sembra che avessero ragione quelli che da giorni parlavano di bolla: ieri il bitcoin ha cambiato direzione, e la "folle corsa" delle ultime settimane è diventata una discesa rovinosa. Alle 17 di ieri il prezzo della criptovaluta era crollato del 20%, cancellando in parte i guadagni record generati nelle ultime settimane, e scendendo sotto quota 32 mila dollari, a 31.061,83 dollari secondo i dati compilati dall'agenzia Bloomberg. Non accadeva dal tonfo del marzo 2020, quando la pandemia di Covid-19 aveva causato il panico sui mercati. Anche l'Ethereum, la seconda criptovaluta al mondo, è scesa in fretta fino a perdere il 21% a 1.126,72 dollari.
E i commenti degli scettici non si sono fatti attendere: la Financial Conduct Authority, la Consob britannica, ha messo in guardia i risparmiatori, affermando che "investire in criptovalute, o investimenti e prestiti ad essi collegati, generalmente comporta l'assunzione di rischi molto elevati con i soldi degli investitori". "Se i consumatori investono in questi tipi di prodotti, dovrebbero essere pronti a perdere tutti i loro soldi", avverte l'Authority.
Bitcoin, la folle corsa della criptovaluta che può scalzare l’oro
di
Ettore Livini
Il bitcoin aveva toccato un record a quasi 42.000 dollari l'8 gennaio, con quotazioni più che raddoppiate nel giro di un mese. Dall'inizio del 2021 fino allo scorso venerdì i guadagni erano stati inoltre superiori al 30%. Ma l'allarme non arriva solo dalla Gran Bretagna. La Cnn cita il capo degli analisti della Bank of America, Michael Hartnett, che proprio l'8 gennaio aveva affermato che il bitcoin avrebbe generato una enorne bolla, proprio come l’oro negli anni ’70, le dot.com alla fine degli anni ’90 e i mutui subprime nel 2007-2008. Tra i profeti della bolla anche l'economista Nouriel Roubini, che aveva affermato: «Siamo davanti a una bolla speculativa iperbolica, con prezzi manovrati da squali e destinata a scoppiare a breve».
Altri analisti parlano invece di una "salutare correzione", e fanno notare come comunque il valore del bitcoin rimanga elevato, anche se lontano dai picchi di pochi giorni fa. Ed è anche vero che nel frattempo le criptovalute stanno guadagnando anche la fiducia delle grandi banche, e che persino le banche centrali stanno pensando di mettere in circolazione le loro criptovalute. Nenche i solidissimi svizzeri sono rimasti immuni al fascino del bitcoin: pochi giorni fa alcuni autorevoli quotidiani suggerivano di inserirli nel portafoglio dei fondi pensione. E la Tribune de Geneve si dava la pena di spiegare in una articolata analisi "Perché così tanti Ginevrini si fidano delle criptovalute".
Difficile adesso valutare a caldo le conseguenze di questo crollo fragoroso. Forse è soltanto un monito per ricordare, come sottolinea Mike Venuto di Toroso Investment (New York) in un colloquio con l'Associated Press, che "il bitcoin rimarrà volaltile come sempre, e ci saranno ancora cadute sulla via. Vedrete rialzi consistenti e cadute consistenti". Vale comunque la pena di ricordare che l'attuale quotazione, di poco superiore ai 30 mila dollari, supera di parecchio quella di neanche due mesi fa: il 30 novembre il bitcoin cominciava la sua corsa raggiungendo i 19.786 dollari, e superando il suo precede primato di 19.783 che però aveva mantenuto per quasi tre anni
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