MILANO – Il Black Friday non basta a dare una spinta alle vendite al dettaglio a novembre. Complici soprattutto le restrizioni introdotte in molte regioni il dato – secondo i numeri diffusi oggi dall'Istat – ha registrato una flessione del 6,9% rispetto al mese precedente e dell'8,1% su base annuale considerando i valore (-7,4% e -8,4% il calo in termini di volume). A pesare, le vendite dei beni non alimentari, in deciso calo (-15,1% in valore e in volume), mentre le vendite dei beni alimentari sono in aumento (+2,2% in valore e +0,7% in volume).
Continua impetuosa la corsa dell'e-commerce a scapito dei negozi tradizionali, più avvantaggiati anche nei giorni del black friday. Rispetto a novembre 2019, il valore delle vendite al dettaglio diminuisce sia per la grande distribuzione (-8,3%) sia per le imprese operanti su piccole superfici (-12,5%), mentre il commercio elettronico è in forte aumento (+50,2% rispetto allo scorso novembre). Nel dettaglio, viene segnalata la marcata diminuzione registrata nel comparto dei beni non alimentari che ha investito sia la grande distribuzione (-25,7%) sia, in misura inferiore, le imprese operanti su piccole superfici (-16,9%).
"Dati fallimentari, nonostante il Black Friday", commenta Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori."Solo le dotazioni per l'informatica e la telefonia si salvano dalla debacle, mentre come forma distributiva è il solito commercio elettronico a svettare, registrando la terza migliore performance di sempre, ma meno del record del mese precedente, ottobre, dove, nonostante non ci fosse il Black Friday e non si fosse già ritornati al lockdown introdotto con il Dpcm del 3 novembre, si era conquistato il primato storico con +54,6% e meno anche del +52,9% di giugno".
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