Da mesi protestano contro la didattica a distanza e stamattina hanno deciso di occupare il cortile della loro scuola, il liceo classico Manzoni di via Orazio, nel centro di Milano. Gli studenti del Collettivo – che ieri erano a manifestare sotto la Regione che ha prolungato la Dad almeno fino al 24 gennaio – oggi hanno deciso di entrare a scuola, dopo aver avvisato la preside Mammani. I ragazzi, una cinquantina, sono entrati nel cortile con zaini e tende, decisi a restare dentro all'edificio anche per la notte.
La preside ha avvisato la Digos che è arrivata assieme a un reparto della celere. I dirigenti della polizia hanno parlato con i rappresentanti dei ragazzi, mentre il resto degli occupanti ha organizzato un sit-in nel cortile, in modo del tutto pacifico. "Siamo stufi di studiare da casa, di essere privati delle lezioni in presenza e di essere discriminati nelle possibilità di apprendimento, mentre tanti altri settori della vita sociale ed economica del Paese hanno ripreso a funzionare – dicono i portavoce della protesta – I negozi sono aperti, il commercio viene salvaguardato, ma la scuola rimane chiusa. Non ce la facciamo più e riteniamo ingiusto questo trattamento".
Al posto delle video lezioni i ragazzi del Manzoni hanno organizzato nelle scorse settimane una colazione sociale e, a seguire, un dibattito incentrato sulle criticità della didattica a distanza, preceduto da un'analisi della gestione dell'istruzione durante questo periodo pandemico. "Dalle testimonianze degli studenti e delle studentesse è emerso quanto la Dad sia un sistema classista e poco efficace, nonché nocivo sia a livello mentale che fisico. Contestiamo inoltre la decisione del governo di riaprire i negozi e tenere invece chiuse le scuole, ponendo, come sempre, il profitto e l'economia davanti all'istruzione – si legge sul profilo Istragram del collettivo -. L'assemblea è stata molto partecipata, sia in presenza che online: questo dimostra quanto i disagi dovuti a questa situazione siano molto sentiti da tutti e tutte. Dopo il dibattito abbiamo dipinto, vicino a scuola, una frase significativa per esprimere la nostra protesta: 'Il nostro futuro online, il vostro business in presenza'".
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