WASHINGTON – Uno degli ultimi colpi di coda in politica estera dell'amministrazione Trump è stato appena assestato dal Segretario di Stato americano, Mike Pompeo, con l'iscrizione degli Houti sulla lista dei terroristi. Pompeo ha infatti annunciato che il Dipartimento di Stato notificherà al Congresso la sua volontà di designare il movimento yemenita come un'organizzazione terroristica. La misura è largamente simbolica e, a meno che il Congresso non blocchi la decisione, gli Houthi saranno messi nella lista nera il 19 gennaio, il giorno prima dell'insediamento del presidente eletto, Joe Biden, e dunque del passaggio di consegne con l'Amministrazione Trump.
Ma la mossa di Pompeo rischia di complicare gli sforzi di Biden per riaprire i canali diplomatici con l'Iran e rivedere l'alleanza con l'Arabia Saudita, che da anni conduce una sanguinosa offensiva contro il poverissimo Paese confinante; e potrebbe anche minare i tentativi di riportare la pace in Yemen e complicare gli sforzi per far fronte alla crisi umanitaria che gli operatori del settore definiscono "biblica". La guerra s'è rivelata un'enorme tragedia per la popolazione yemenita: secondo i dati dell'Onu, i combattimenti hanno provocato quasi 100 mila vittime, oltre 3 milioni di sfollati e una gravissima carestia.
I ribelli Houti che controllano la capitale dello Yemen e buona parte del suo territorio, hanno immediatamente condanno la decisione di Pompeo, dichiarando che risponderanno con i loro mezzi a questa provocazione. "Sono gli americani a essere all'origine del terrorismo, così come lo sono le azioni e la politica di Trump. Ogni loro decisione è condannabile e noi abbiamo il diritto di rispondere", ha scritto su Twitter un alto responsabile dei ribelli, Mohamed Ali al-Houthi. "Il nostro popolo se ne infischia di come ci considera Trump poiché è egli stesso complice nell'assassinio degli yemeniti".
Il capo della diplomazia americana Pompeo ha spiegato che la sua richiesta rientra tra gli sforzi di aumentare "la dissuasione contro le attività nefaste del regime iraniano", principale sostegno del gruppo dei ribelli yemeniti, e per aiutare la coalizione a guida saudita che li combatte, alleata di Washington. Tre leader Houti sono stati ugualmente iscritti sulla lista nera, tra i quali il loro capo, Abdel Malek al-Houthi.
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