Le candeline sono cento, la torta è grandissima. Agnes Keleti ci soffia su con tutta la forza che ha. Immensa, ancora adesso. La più anziana campionessa olimpica ancora in vita ha combattuto contro due dittature, contro l'età nei giorni dei suoi trionfi e contro i pregiudizi. Ebrea, salva grazie a una carta d'identità di una "gentile", Keleti ha vinto cinque ori e dieci medaglie olimpiche nella sua straordinaria carriera di ginnasta. Ma il primo successo a cinque cerchi, nel corpo libero, arrivò solo a Helsinki, nel 1952. Aveva 31 anni. Aveva perso, non per colpa sua, un mucchio di occasioni prima. L'Olimpiade di Tokyo 1940 era stata cancellata dalla guerra. Era infortunata a Londra 1948 e le toccò attendere i Giochi finlandesi. A Melbourne, nel 1956, arricchì il suo medagliere personale con altri quattro ori (a 35 anni) nel corpo libero, nella trave, nelle parallele asimmetriche e nel concorso con attrezzi a squadre.
Più duro di quei Giochi, in cui dovette affrontare anche la leggendaria Larissa Latynina, fu il viaggio, interminabile, in piroscafo, condiviso con gli atleti sovietici, connazionali dei soldati che avevano imposto a forza di carri armati la bandiera comunista sui palazzi del governo di Budapest. A Melbourne si consumò una delle vendette sportive magiare, nel torneo di pallanuoto, con l'acqua che da azzurra diventò rossa dopo un'aspra battaglia tra dominati e dominatori. Vinsero i primi per 4-0, e l'eco in patria fu messo a tacere dalla censura sovietica. Quarantaquattro atleti ungheresi, e tra loro Agnes, dopo i Giochi chiesero asilo politico in Australia. Keleti decise di stabilirsi in Israele. Suo padre e i suoi zii avevano trovato la morte nei campi di concentramento nazisti, lei aveva combattuto con le armi dello sport.
Agnes Keleti oggi sorride e dice: "Mi sento come se avessi solo sessant'anni". Ha vissuto a lungo in Israele, dove è stata anche allenatrice della nazionale di ginnastica femminile ed è diventata violoncellista di fama, e ora a Budapest è una celebrità, più di quanto non lo fosse stata negli anni dei suoi trionfi. Secondo l'aggiornatissimo Oldest Olympians, Agnes è solo decima nella classifica dei più anziani atleti olimpici ancora in vita. È però la più anziana olimpionica, e l'ha scoperto grazie a una telefonata ricevuta dal presidente del Cio Thomas Bach nel giorno del suo centesimo compleanno, il 9 gennaio: "Hai dimostrato determinazione e coraggio nel superare le tragedie della tua vita. Questi sono gli attributi di un grande campione olimpico. Come atleta olimpico, le tue 10 medaglie, cinque delle quali d'oro, sono davvero incredibili. Sono sicuro che se avessi gareggiato ai Giochi Olimpici di Londra del 1948, avresti potuto anche conquistarne di più". "Nella vita" spiega lei, "quel che conta di più è star bene. La salute è tutto. Senza di essa, non c'è niente".
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