La vera data spartiacque della stagione del Milan, ormai è sempre più chiaro, si sta avvicinando. Tra meno di due settimane, sabato 23 gennaio alle 18 a San Siro, andrà in scena il duello con l'Atalanta, l'ultimo del girone di andata di questo campionato che la squadra di Pioli sta ininterrottamente capeggiando in solitudine da quasi tre mesi. L'importanza del confronto con l'Atalanta – che nel frattempo giocherà col Genoa, mentre il Milan andrà in trasferta a Cagliari – va al di là dell'eventuale titolo di campione d'inverno: servirà soprattutto da parametro più che mai indicativo del valore della stagione milanista a metà del cammino e dei passi avanti compiuti in un anno.
Milan-Torino 2-0: Leao e Kessié blindano la vetta. E nel finale si rivede Ibrahimovic
di
Fabrizio Turco
Perché il 5-0 incassato a Bergamo prima del Natale 2019 è stato il punto più basso, il punto di ripartenza. Perché Ibrahimovic e Kjaer (arrivato proprio dall'Atalanta) sono entrati in rosa a gennaio 2020, dopo quella batosta, ed è col loro innesto caldeggiato da Boban e Maldini che è cominciata la rimonta in classifica. Perché l'Atalanta di Gasperini è probabilmente la squadra più in forma in questa fase della stagione: dopo essersi concentrata sulla Champions qualificandosi agli ottavi di finale attraverso un girone complicato (dietro il Liverpool e davanti all'Ajax), da quando si è potuta dedicare solo al campionato si è riscoperta macchina da gol e ha scalato posizioni su posizioni. Infine, perché il vantaggio da conservare sul quinto posto, cioè la distanza di sicurezza per restare in zona Champions, è oggi proprio la distanza dall'Atalanta.
Ritrovare l'abbondanza
Non esiste, dunque, un'avversaria più adatta a misurare le ambizioni del Milan e la sua tenuta di rendimento, incrinata appena dalla sconfitta con la Juventus ma subito ripristinata dalla vittoria sul Torino. Il mercato d'inverno si chiuderà l'1 febbraio alle 20 e difficilmente verrà impostato in base al risultato di Milan-Atalanta: i programmi sono già chiari, il budget e le priorità anche. Però ci sono partite che più di altre possono aiutare a capire se è necessaria magari una piccola variazione di rotta oppure se l'impostazione è quella giusta.
Milan, Pioli: ''Grande reazione, siamo giovani ma forti''
Finora il Milan ha certamente accresciuto la propria autostima via via, in particolare nelle situazioni di maggiore emergenza. Da più di un mese Pioli è costretto da infortuni, squalifiche e Covid ad aggiustare sempre la formazione e queste difficoltà lo hanno convinto della forza della squadra. L'ultimo contrattempo sarà la squalifica di Leao a Cagliari, dopo l'ammonizione col Torino contestata da Pioli (tra l'altro la lista di Maresca era particolarmente lunga, Romagnoli e Calabria adesso sono diffidati). Dei ritocchi di mercato ha parlato il ds Massara, glissando sugli specifici nomi potenziali (Simakan in difesa e Meïté a centrocampo), ma ammettendo che si entra nei giorni decisivi anche per i rinnovi di contratto considerati fondamentali: quelli di Donnarumma e Çalhanoglu. Il nuovo contratto di Ibra pare invece una sorta di atto dovuto, dato quasi per scontato: può essere firmato in qualsiasi momento, non c'è urgenza ma la certezza dell'interesse reciproco a chiudere l'affare.
Il ritorno di Ibra col Torino ha permesso a Pioli di accarezzare di nuovo l'idea della cosiddetta formazione tipo in tempi relativamente brevi. Donnarumma in porta, linea difensiva Calabria-Kjaer-Romagnoli-Hernandez, a metà campo Bennacer e Kessié, in avanti il trio Saelemaekers- Çalhanoglu-Leao (o Rebic) dietro Ibra. In verità l'unico ballottaggio andrebbe allargato a Saelemaekers. Quando tutti staranno bene, si profilerà un dubbio tattico: tra Leao, Rebic e Saelemaekers potranno giocare solo in due, nella linea dei tre trequartisti in cui l'intoccabile sembra Çalhanoglu. Ritrovare l'abbondanza al più presto è la priorità del Milan. Con o senza il mercato.Original Article
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