Più che far cadere il governo Conte, vuole "vederlo muovere". Dice Matteo Renzi in un'intervista a Repubblica. "Il governo è immobile: si vive di rinvio in rinvio. Vogliamo sciogliere i tanti nodi aperti. La risposta è stata sprezzante e sorprendente: ci vedremo in Parlamento, ha detto Conte. Evidentemente è già convinto di avere i voti in Aula, forse di Forza Italia: mi sembra un errore politico e un azzardo numerico. Ma auguri a lui e all'Italia", attacca il leader di Italia viva che sembra voler restare sulla sua posizione continuando a minacciare la crisi di governo, che ormai sembra più vicina. Il governo, invecem punta ad approvare il Recovery Fund in un Consiglio dei ministri da convocare in settimana, forse martedì, poi un vertice per cercare di chiudere un patto di legislatura e disinnescare la crisi aperta da Italia Viva. Ma Matteo Renzi è sempre più vicino alla rottura.
Crisi di governo, Renzi: "Dal premier zero risposte. Se vuole la conta in aula fa un errore politico e numerico"
di
Stefano Cappellini
Ieri sera il premier Giuseppe Conte ha provato a ricompattare la maggioranza aprendo a Renzi con una mossa che racchiude Recovery, patto di legislatura e rimpasto per arrivare fino al 2023. Lo ha fatto con un lungo post pubblicato ieri in serata su Facebook in cui, d'intesa col Pd, offre a Renzi una road map per evitare la crisi. Ma, intervistato da Repubblica, il leader di Iv definisce la risposta del premier "sprezzante e sorprendente": "quando la smetterà di scrivere post retorici e inizierà a confrontarsi sui problemi di merito facendo davvero politica, ci troverà a fare l'interesse dell'Italia e degli italiani. Basta che faccia presto perché' non c'è più tempo".
Rosato (Iv): "Così' non va avanti. Ci vedremo in Aula"
"Non è Matteo Renzi a staccare la spina del governo, ma è Giuseppe Conte a farlo perché non da una risposta alle nostre richieste. È il presidente del Consiglio a staccare la spina del governo, non noi, perché è lui a continuare nel suo atteggiamento di non farsi carico dei problemi, ma anzi, mettendoli sotto il tappeto. Non si può andare avanti così. Ci ha detto che ci vedremo in aula sfidandoci? Va bene. Ci vedremo in Parlamento e utilizzeremo la dialettica e i nostri numeri per vedere chi ha ragione rispetto ai ritardi di questo governo". Punta il dito contro il premier, Ettore Rosato di Italia Viva ai microfoni di Radio Popolare. Alla richiesta di commentare il comunicato di Giuseppe Conte su Facebook, ha risposto: "Ma che offerta avrebbe fatto Conte? Noi vogliamo risposte alle nostre richieste, Non ci interessano offerte di posti o di chissà quale tavolo di mediazione". Rosato ha anche ribadito che secondo Italia Viva, anche di fronte a una crisi di governo, non si andrà a elezioni anticipate: "Se c'è qualcuno che pensa che i problemi del Paese si risolvano con le elezioni anticipate, si faccia avanti, ma ho l'impressione che le forze politiche sappiano benissimo che non è questa la strada".
L'assemblea di Italia viva
Un'assemblea durata più di quattro ore, quella in videoconferenza con i parlamentari di Italia viva convocata ieri sera dal leader Renzi in cui ga escluso le elezioni anticipate assicurando che Iv non darà mai il suo sostegno a un governo di centrodestra. Ma aggiungendo che così, "nell'immobilismo" dell'esecutivo, non si può andare avanti e ribadisce che Iv è pronta all'opposizione se non vedrà accolta le sue proposte. Nel corso dell'assemblea, ha riferito più di un partecipante, è intervenuta la gran parte dei 48 parlamentari di Iv (31 deputati e 17 senatori). Con toni e accenti diversi avrebbero tutti confermato il sostegno all'azione di Renzi e non ci sarebbe stato nessuno smarcamento, anche se alcuni si sarebbero mostrati più prudenti sulle scelte che ci saranno da compiere nelle prossime ore, nella consapevolezza che da qui a martedì si capirà se è ancora possibile un accordo nella maggioranza o ci sarà la rottura con l'apertura della crisi di governo.
Crisi di governo, la mossa di Conte: Recovery, patto e rimpasto per arrivare al 2023
di
Giovanna Vitale
La mossa di Conte
Martedì il Recovery plan, poi il tavolo per il patto di legislatura e il rimpasto. Ecco l'offerta finale a Matteo Renzi. Giuseppe Conte, in asse con il Pd, la mette sul tavolo. Se Iv la respingerà è pronta la sfida in Aula, in nome del "bene comune" e del servizio al Paese. Il messaggio di Conte è "di apertura", assicurano dal governo. Così rivendicando i risultati ottenuti dall'Italia sulle vaccinazioni e rimarcando l'importanza della fase che si sta per aprire, con i 222 miliardi del Next generation Eu da investire, Conte tenta di ricompattare la maggioranza di governo. Lo fa con un post pubblicato su Facebook a poche ore di distanza dal doppio appuntamento di Italia Viva, con la riunione della Cabina di Regia renziana e, poi, con l'assemblea dei gruppi di Camera e Senato, tutto in videocollegamento. Il premier Conte appare ottimista nel suo post sui social: dice di "non vedere l'ora che passino le fibrillazioni" così da rilanciare l'azione di governo con un programma, "una lista di priorita'" che accompagni l'esecutivo da qui fino a fine legislatura. Una richiesta che era stata avanzata dalle forze di maggioranza, con il Pd in prima fila. Il segretario, Nicola Zingaretti, ha ribadito la necessità di rilanciare l'azione di governo due giorni fa in direzione nazionale.
Fornaro (Leu): "Lavorare per costruire, non per demolire"
Per il capogruppo di Leu a Montecitorio, Federico Fornaro, "bisogna lavorare per costruire e non demolire. In una coalizione di governo possono convivere punti di vista differenti, ma lo sforzo di tutti deve essere indirizzato alla ricerca di soluzioni che diano risposte ai problemi dei cittadini e delle imprese. Il Recovery è per molti versi un'occasione irripetibile per cambiare in profondità l'Italia nel segno della giustizia sociale, del green, del digitale e di un rilancio di grandi beni comuni come la scuola e la sanità pubblica. Le maggioranze e i governi stanno insieme per costruire e non possono, invece, durare a lungo se quotidianamente si mette all'opera il 'genio guastatori'. L'ultima riunione di maggioranza ha dimostrato che sul Recovery sono stati fatti passi in avanti nella giusta direzione: lo si approvi in Consiglio dei ministri e si riparta da lì per confronto vero e non strumentale".
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