“Io amo gli animali e non avrei mai fatto del male a quei lupi. Li ho filmati per dimostrare che ci sono anche qua a Cortina, nonostante qualcuno neghi. Ma per questo motivo non penso di meritare auguri di morte rivolti a me e ai miei figli”. L’automobilista che rincorre i lupi e li filma di cognome fa Ghedina e sì, è fratello di Kristian, l’ex campione di sci. Lui però è Luca, il fratello più giovane, con i suoi 26 anni. “Per la prima volta sono io quello famoso della famiglia”, scherza, mentre rilegge migliaia e migliaia di messaggi con offese e minacce. Tutto via social network, ovviamente. E via social network il video è arrivato anche al Ministero dell’Ambiente, che ha chiesto ai carabinieri di svolgere i dovuti accertamenti.
Succede tutto l’altra sera. Luca, agricoltore boscaiolo di professione, sta percorrendo passo Tre Croci per tornare a casa quando vede davanti a sé gli animali. Due muri di neve delimitano la strada e impediscono ai lupi di entrare nel bosco. Per loro l’unica soluzione è correre lungo la strada, nel tentativo di scappare dall’auto. La Lav si costituirà parte civile: l’articolo 544 ter del Codice penale prevede la reclusione da 3 a 18 mesi e una multa da 5 a 30 mila euro.
Luca Ghedina, come le è venuto in mente di rincorrerli in quel modo?
“Io non volevo in alcun modo fargli male. Se avessi voluto ucciderli bastava accelerare o scartare a destra nel momento in cui ne ho affiancato uno”.
A un certo punto però lei dice “ora lo scanno”. Come concetto sembra fin troppo chiaro.
“Invece no. In dialetto veneto può significare anche stanchezza fisica. Questo intendevo: rincorrerli per farli stancare. Nulla di più”.
Non le sembra comunque un atteggiamento sbagliato?
“Sgombriamo il campo: io non sono a favore della caccia al lupo. Questi animali nel bosco sono a casa loro e noi siamo gli ospiti. Sono però convinto che il lupo vada controllato. Bisogna essere consapevoli del fatto che è qua, tra noi”.
Da come parla sembra che abbia avuto qualche brutta esperienza.
“L’estate scorsa mi hanno mangiato due vitelle e io sapevo che erano stati i lupi. Molte persone qua dicevano di no, ecco perché l’altra sera quando ho incrociato il branco ho pensato di filmarlo. In alcune zone, come in Alpago, la situazione è fuori controllo: sono numerosissimi”.
Ma quel video a chi l’ha mandato?
“L’ho girato a mia mamma e a una chat di amici. E da lì è finito in rete ed è diventato virale. Parlano di me in tutta Italia ora”.
Lei è proprietario di un’azienda agricola e di un agriturismo a Cortina?
“Ho 80 capi e faccio loro controlli periodici per misurarne il benessere. Io voglio bene agli animali”.
I carabinieri l’hanno convocata?
“Sì, hanno voluto il video. A loro interessava sapere come stavano gli animali, come li avevo visti. Al momento non mi risultano denunce nei miei confronti”.
Cosa vorrebbe dire a chi ora la insulta in rete?
“Vorrei dire loro che prima di permettersi di insultare e diffamare una persona, bisognerebbe almeno conoscerla. Mi ha colpito il commento di una donna di Bergamo, che mi augurava di vivere al freddo e in mezzo ai boschi. Non solo è dove vivo, ma pure dove lavoro. Non sa nulla di me ma mi offende”.
È stato anche minacciato?
“Hanno augurato la morte a me e alla mia famiglia e questo mi dispiace molto”.
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