ROMA – "Sono più pessimista dopo il vertice? No, sono più ottimista. Sul Recovery Plan andremo veloci, su questo siamo tutti d'accordo, al netto dei metodi di Italia Viva". Laura Agea, la sottosegretaria grillina agli Affari europei, ex europarlamentare, era al lungo incontro di venerdì sera. Sull'esito della crisi politica attacca Renzi: "Come si fa a mandare via Conte, che rappresenta il fulcro di tante azioni politiche per sostenere l'Italia. La crisi non se la meritano gli italiani, non se la meritano in un momento drammatico di pandemia".
Sottosegretaria Agea, ormai nella maggioranza giallo-rossa è un dialogo tra sordi? Il vertice è andato male?
"In realtà l'equilibrio nel merito delle questioni è positivo. Dopo le consultazioni con il ministro Roberto Gualtieri, ci sono stati passi avanti e una sintesi. Le richieste dei 5Stelle sono state inserite nel Piano. Quindi passi avanti li abbiamo fatti, eccome. Ad esempio sulla green economy, sull'industria 4.0, sulle politiche del lavoro. Queste in particolare meritano molta attenzione: quando il blocco dei licenziamenti finirà, allora dovremo intervenire. Perciò abbiamo chiesto, e ottenuto, che fosse aumentata la quota parte di risorse sul lavoro. Richiesta che peraltro arriva anche da altri partiti della maggioranza. E poi, la scuola. Pensiamo ai giovani e prepariamo una Italia diversa per i prossimi dieci anni".
Come contate di andare avanti, se Renzi sembra non volere più il governo Conte?
"La volontà di accelerare sul Recovery Plan è di tutti, al di là delle tensioni politiche. Ricordo inoltre che il Recovery è agganciato a due altre riforme importanti: quella della Pubblica amministrazione e quella della giustizia. Appare chiaro che non c'è tempo da perdere. E la spinta a non indugiare è fortissima ed è di tutti. Anche da parte renziana. Anche loro hanno voluto un consiglio dei ministri la settimana prossima".
Ma nel merito, Italia Viva cosa ha chiesto? Del Ponte sullo Stretto si è parlato o no?
"Nel merito si entrerà in cdm, con la bozza completa di sintesi e poi se ne discuterà ancora in Parlamento. No, il Ponte sullo Stretto è stato citato come tema politico, così come il Mes. Il Ponte non può entrare nel Recovery perché quei soldi europei devono essere impiegati per progetti portati a compimento entro il 2026, cosa che evidentemente non potrebbe accadere per il Ponte. Anche il Mes è stato agitato da Italia Viva, sempre come questione politica. Ma sulla sanità, la potenza di fuoco del Recovery ha aumentato tantissimo le risorse".
Tuttavia il braccio di ferro tra il leader Renzi e il premier Conte non si attenua?
"Una convergenza si può trovare se parliamo di investimenti per cambiare il Paese. Aggiungo che le misure proposte dalle ministre renziane sono state ricomprese nel Recovery Plan, sia il fondo per gli asili nido che le risorse per l'agricoltura".
Ma la crisi le sembra più vicina dopo l'incontro o spera si allontani? Accetterete un rimpasto?
"Guardi, io credo che questo governo sia da tutelare. Ha saputo decidere i provvedimenti determinanti nel pieno della pandemia. Abbiamo già migliaia di vaccinati. I soldi dei decreti Ristori sono stati pagati alle aziende. È un governo che ha dedicato i massimi sforzi per affrontare il momento più buio per l'Italia".
Teme la spallata dei renziani?
"Hanno sempre usato metodi ultimativi. Quello che io chiedo ora a Italia Viva è di non porre ostacoli nell'accelerazioni sul Recovery, ma di concorrere tutti a questo obiettivo. Oltretutto fare in fretta significa arrivare ad avere un anticipo delle risorse entro il 2021".
Un governo senza Conte i 5Stelle lo appoggerebbero pur di non mandare all'aria il lavoro sul Recovery Plan?
"Escluso. Come si fa a mandare via chi rappresenta con il governo il fulcro di tante azioni per sostenere l'Italia. Non se la meritano gli italiani, la crisi di governo. Nella riunione dell'altra sera da M5s, Pd e Leu c'è stato un apprezzamento del lavoro fatto dai ministri Gualtieri e Amendola, dal premier Conte. Le criticità sono state superate con una modifica sostanziale della bozza iniziale. E voglio ricordare che se abbiamo 209 miliardi europei a disposizione si deve alla battaglia fatta dal governo e da Conte".
Se la situazione politica precipita, si va al voto?
"Non voglio neppure pensare a questa eventualità, che è completamente scollegata dalla necessità del Paese e dei cittadini".
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