L'accordo del centrodestra in Regione avvantaggia o no quello attorno alla figura di Roberto Rasia Dal Polo come candidato sindaco della coalizione a Milano? "Sono un po' la persona sbagliata a cui chiederlo, so che i partiti stanno lavorando tanto e forse bisognava passare prima dalla Regione", risponde lui. Il 46enne manager del gruppo Pellegrini lo scorso 1° gennaio si è annunciato su Facebook spiegando di esser pronto a correre. La Lega spinge attorno al suo nome, ma Fratelli d'Italia e Forza Italia ancora nicchiano. Anche se alternative non se ne vedono. Sistemata la Regione, però, forse la strada è in discesa. "È stato fatto un cambiamento rapido e coraggioso, penso che l'intuizione su Letizia Moratti sia stata ottima. Grazie al suo profilo istituzionale adesso sarà più difficile fare ironie…", dice Rasia.
di
Andrea Montanari
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Matteo Pucciarelli
Il quadro generale, come detto, potrebbe portare acqua al suo mulino. Forza Italia ha ottenuto, nei fatti, la candidatura alla prossima presidenza di Regione. Così il Carroccio dovrebbe avere il via libero su Milano. "Credo che politicamente oggi il grande vuoto sia al centro – ragiona Rasia – per questo nella coalizione servirebbe anche una lista civica autentica fatta di cittadini e competenze, capace di pescare in quell'area che sempre più sceglie di non votare. Sarebbero voti persi, vanno recuperati". Rasia, origini genovesi e già giornalista (come Matteo Salvini), è convinto che entro la prossima settimana anche la partita per Palazzo Marino verrà chiusa. "Il mio unico cruccio – aggiunge – è non aver ancora potuto incontrare Silvio Berlusconi. So che è un uomo tosto, ma ci si può intendere". Le diplomazie sono al lavoro anche con Fratelli d'Italia. "Non ho una investitura ma non voglio farmi trovare impreparato – continua Rasia – e allora sto studiando l'elettorato e incontrando associazioni e portatori di interessi. Entusiasmo e competenze non mancano, questa città è piena di risorse ed è un piacere scoprirla giorno per giorno".
di
Matteo Pucciarelli
Commercianti, liberi professionisti, partite Iva, associazionismo cattolico: il Rasia (non ancora) politico guarda a quel mondo lì, e se è vero che il suo nome è stato pescato dal commissario del Carroccio Stefano Bolognini, significa che è la Lega stessa ad esser cambiata. O che voglia cambiare profilo, meno sovranista e più "liberale". "Devo dire che a me non hanno imposto nulla, questo mi ha colpito molto in positivo", chiosa. Idee per il futuro, da eventuale candidato sindaco? "Portare le periferie in centro e il centro in periferia, simbolicamente ma non solo. Il centro coi suoi uffici si sta svuotando, purtroppo. Io ad esempio istituzionalizzerei l'esperienza delle giunte da fare nei municipi e nei quartieri". E sul suo profilo Facebook aggiunge: "Se dovessi un giorno diventare Sindaco della nostra città, pranzerei un giorno ogni settimana a turno con alcuni sindaci della Città Metropolitana, per farmi dire come Milano venga vissuta da centinaia di migliaia di persone non residenti in città, ma che ogni giorno hanno a che fare con Milano".
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Alessia Gallione
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