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Post razzisti sui primi neonati liguri figli di stranieri, le associazioni Nuovi profili e Nuove generazioni chiedono un incontro a Toti

“Oltre a sentire i soliti parlare di immigrati, figli e seconde generazioni, ora lo vorremmo fare noi che siamo i diretti interessati”. Spunta una nuova voce, nel dibattito improvvisamente ritrovato sullo Ius soli e tra le polemiche scatenate dalla foto di Graeter, prima genovese a nascere, da genitori nigeriani, nel 2021. Dopo la bufera nata dal benvenuto del governatore regionale Giovanni Toti alla piccola e agli altri primi nuovi nati in Liguria, un post trasformato in terreno di commenti razzisti da vari utenti di Facebook e di battaglia politica dagli alleati in Regione della Lega, a diffondere una nota pubblica sul caso sono oggi l’associazione Nuovi Profili e il Coordinamento Nazionale Nuove Generazioni Italiane, organo nato sotto l’ala del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, tra i primi interlocutori istituzionali in tema di immigrazione. “Possiamo solo ringraziare Toti per la riposta alla violenza razzista di certe polemiche, ma vorremmo poter avere un incontro con lui per verificare la sua disponibilità effettiva a sostenere il processo di inclusione dei cittadini di origine straniera in questa terra”, spiega il presidente del Conngi, Simohamed Kaabour. “Ancora troppi diritti non sono garantiti, per gli italiani di seconda generazione, e la responsabilità non è solo dei governi che non fanno le leggi, ma collettiva”.

“Le difficoltà dovute alla pandemia hanno messo in luce la necessità di salvaguardare e rafforzare il nostro senso di comunità. I cittadini liguri di origine straniera e non, in forme diverse danno il loro contributo, a testimonianza che l’unione fa buona la differenza – si legge nella lettera inviata al governatore ligure da Kaabour, 38 anni, nato a Casablanca ma cittadino genovese da quando aveva 9 anni – Quanto ha scatenato la notizia che la prima neonata ligure è figlia di una coppia di cittadini originari della Nigeria, non rispecchia il vivere e il pensare civile della nostra regione, la cui storia è frutto di intrecci culturali tra popoli”. “La sua risposta a tutta quella violenza verbale è stata oggettiva – è l’osservazione volta a Toti, il cui staff già nelle prime ore dopo la pubblicazione del post aveva deciso di rimuovere i commenti razzisti – e ci congratuliamo per il messaggio che ha voluto rilanciare affermando che “chi nasce in Liguria è ligure”. Consci che non alludeva ad alcun ius soli, come ripreso da esponenti della sua maggioranza, ci teniamo a precisare che l’inclusione parte dalla scelta di parole gentili capaci di far sentire a “casa” chiunque sia disposto a vivere nel rispetto dei valori e delle leggi italiane. Ancor più una bambina, neonata”.

“In forme diverse, le proposte di legge di cittadinanza presentano tutte un percorso di riconoscimento che mette a valore il tempo di residenza o la conclusione di un ciclo scolastico – spiega ancora Kaabour, in un messaggio che pare a tanti destinatari – Il senso di appartenenza però nessuno può “misurarlo”, piuttosto può essere coltivato e rafforzato, e noi ne siamo la prova. Come la nostra giovanissima concittadina Greater, siamo nati da genitori emigrati in Italia, frequentiamo scuole di ogni ordine e grado, lavoriamo e contribuiamo alla vita sociale, culturale ed economica delle nostre regioni. Il nostro impegno è a favore di un’inclusione che non si limiti a considerare le persone in base alla loro utilità lavorativa, ma a valorizzarne i sentimenti di appartenenza. Quelli che qualcuno semplifica parlando di “identità” monolitica, senza considerarne le plurali interpretazioni e rappresentazioni”.

E se è vero che a non aver ancora fatto una legge sulla cittadinanza, ancora oggi, è e sono stati i governi che sono stati capaci solo di discuterne, “è altrettanto vero che la responsabilità in questo campo è collettiva”, ribadisce Kaabour. "Il governo, su questo tema, raccoglie i segnali che arrivano da comuni e regioni. E non mi pare che a livello politico si sia mai fatto nulla, anzi. In Liguria, con l’avvento del centrodestra in Regione, è stata anche soppressa la consulta dei cittadini immigrati, per esempio. Ecco perché abbiamo proposte concrete da portare sull’inclusione e valorizzazione dei cittadini di famiglie immigrate nella nostra regione. E’ una responsabilità civile che consideriamo di tutti, e a tutti i livelli, istituzionali e politici”.

Insulti razzisti ai primi nati in Liguria, tutti stranieri: scontro tra Toti e la Lega


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