TORINO – Questo è lo strano caso di monsieur Rabiot, che fu squalificato per una sola una giornata e invece ne saltò due. Stasera il francese non giocherà contro l'Udinese: sconterà il turno di sospensione che pensava di aver smaltito già il 22 dicembre contro la Fiorentina, quando la Juve lo tolse dalla distinta in seguito alla sentenza, emessa poche ore prima del fischio d'inizio, con cui il Collegio di Garanzia del Coni aveva "riabilitato" Juventus-Napoli. La vera partita che Rabiot avrebbe dovuto saltare. Oltre al francese – ed è questa la novità dell'ultim'ora – nella prima del 2021 mancherà anche Morata, fermato da un risentimento muscolare alla coscia destra avvertito nel corso dell'allenamento di sabato. Sarà dunque Dybala ad affiancare Ronaldo.
Riavvolgiamo il nastro. Rabiot viene espulso in Roma-Juventus, seconda di campionato, e viene automaticamente sospeso per un turno. Gli tocca dunque saltare la gara della terza giornata, Juventus-Napoli, ma la partita non si gioca perché i campani non si presentano a Torino. Quando il giudice sportivo la omologa assegnando lo 3-0 a tavolino, il match risulta però a tutti gli effetti disputato e, di conseguenza, la squalifica di Rabiot scontata. Il 22 dicembre, tuttavia, il Collegio di Garanzia del Coni accoglie il ricorso del Napoli, annulla le sentenze di primo e secondo grado e determina che la partita del 4 ottobre vada giocata: di conseguenza, torna in vita anche la squalifica di Rabiot, a quel punto di fatto mai scontata.
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Cosa dice il Codice di giustizia sportiva al proposito? Le squalifiche sono normate dall'articolo 21, il cui primo comma recita così: "Le sanzioni che comportano la squalifica di calciatori e tecnici devono essere scontate a partire dal giorno successivo a quello di pubblicazione della decisione". Juventus-Fiorentina è però in programma poco più di tre ore dopo la sentenza del Collegio di Garanzia, quindi nello stesso giorno: in teoria, dunque, Rabiot avrebbe tutti i diritti di giocare quella gara, mentre gli toccherebbe di saltare la successiva.
Ma il comma 4 sembra contraddire quanto scritto sopra: "Le gare, con riferimento alle quali le sanzioni a carico dei calciatori e dei tecnici si considerano scontate, sono quelle che si sono concluse con un risultato valido agli effetti della classifica o della qualificazione in competizioni ufficiali, incluse quelle vinte per 3-0 o 6-0 ai sensi dell'art. 10, e non sono state successivamente annullate con decisione definitiva degli organi di giustizia sportiva". Sembra esattamente il caso di Juventus-Napoli e di quell'iniziale 3-0 a tavolino però non ancora sottoposto a "decisione definitiva", in attesa dell'ultimo grado di giudizio. Infatti il Codice prosegue: "Nel caso di annullamento della gara, il calciatore o il tecnico sconta la squalifica nella gara immediatamente successiva alla pubblicazione del provvedimento definitivo". E la gara immediatamente successiva alla sentenza su Juve-Napoli è proprio Juve-Fiorentina: è dunque quella la partita da far saltare a Rabiot?
I dirigenti bianconeri si interrogano, ne discutono e, un paio d'ora prima che la gara abbia inizio, decidono di depennare Rabiot dall'elenco dei convocati sostituendolo con Arthur, che stava a casa, mezzo infortunato. C'è anche la spiegazione ufficiale del club: "Rabiot non appare in distinta poiché sconta la squalifica in seguito alla pubblicazione del provvedimento definitivo di giustizia sportiva relativo a Juventus-Napoli del 4 ottobre".
Adrien #Rabiot non appare in distinta poiché sconta la squalifica in seguito alla pubblicazione del provvedimento definitivo di giustizia sportiva relativo a Juventus-Napoli del 4 ottobre.#JuveFiorentina
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La Juve agisce in questa maniera perché considera la norma ambigua, teme un possibile ricorso alla Fiorentina (che poi vincerà 3-0 sul campo, non a tavolino) e quindi, per eccesso di zelo, decide di non correre nessun rischio. Ma nei giorni successivi emerge un dubbio: e se invece fosse il comma 1 quello dirimente? In effetti, nel comma 4 si parla di "annullamento della gara", non della sentenza di primo o secondo grado. E la gara non risulta annullata, ma solamente non disputata. In ogni caso, è una questione di cavilli.
Fatto sta che la Juve, probabilmente dopo aver chiesto un parere informale in Figc, ha deciso di fermare Rabiot anche per la partita con l'Udinese, per non correre il pericolo di infilarsi nel ginepraio di un ricorso. Stupisce, più che altro, che il club bianconero si sia fatto cogliere impreparato, o almeno così è parso dalle sue mosse, il 22 dicembre, ma d'altronde in questo momento nell'organigramma della società non compare un segretario generale: dopo il recente divorzio da Maurizio Lombardo, l'ultimo fedelissimo di Marotta rimasto nella dirigenza, il ruolo è ancora vacante.Original Article
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