È il 31 dicembre 2019. A Rimini il veglione di Capodanno è funestato da un delitto misterioso al Fulgor, il cinema amato da Fellini. Una donna si sente male prima del brindisi di mezzanotte, muore in pochi istanti. L’autopsia rivela che la causa è il Novichok, potente gas nervino usato dalle spie russe. Comincia così "Il caso Fellini" (ed. Theoria), ultima fatica dello scrittore bolognese Enrico Brizzi, e sua seconda prova a tinte gialle, per omaggiare il genio riminese a conclusione dell’anno felliniano.
Se infatti a indagare è l’ispettore Eva Bauer con la sua squadra – il verace commissario Scaringella, il poliziotto gay Nico Villa e il tecnico astuto Sauro Mattei, conosciuti nel precedente "Gli amici di una vita" gli indizi per risolvere il caso sono un viaggio nell’opera del grande Federico.
« L’idea mi è venuta esattamente un anno fa, all’inaugurazione della mostra dedicata a Fellini a Castel Sismondo, un autore che amo moltissimo, un maestro del fantastico, che ha saputo raccontare storie fuori dal tempo e, fatto per me ancora più interessante, fuori dalla razionalità. È questa la ragione che ha consentito ai suoi film, più di quelli di altri illustri colleghi, di resistere all’usura del tempo». Tra le pellicole amate dallo scrittore "I vitelloni", " La voce della luna" e ( « non voglio essere snob») "Amarcord", le stesse che il presunto assassino del libro cita lasciando la sua scia di morte, ogni volte annunciata dalla formula magica Asa Nisi Masa, quella sussurrata dai bambini in "8 1/2". Sullo sfondo una Rimini livida e invernale, dove si muovono dj al tramonto, russe in cerca di fortuna, critici cinematografici sciupafemmine e un’umanità varia e sempre sopra le righe.
«È una città che conosco, vi ho casa – osserva Brizzi – è un grande fondale, " un teatro dove nessuno si comporta come si comporta a casa sua", dice a un certo punto uno dei miei personaggi. Basta mettersi seduti ai tavolini di un bar, per scoprire che tutti sono più " carichi", rispetto a ciò che sono. La mia Rimini è più simile a quella narrata da Tondelli, il posto che esplode in estate, non a caso Bauer, il cognome di Eva, è lo stesso del giornalista inviato in Riviera nel suo libro. Per Fellini simboleggia l’infanzia e l’adolescenza, spesso trasfigurate».
Sulle tracce di Fellini, Brizzi, pagina dopo pagina, accompagna il lettore in uno scenario di matrice tutta italiana, tra servizi deviati, politici corrotti, appalti e tangenti. « Sono un neofita del genere, ho iniziato a scrivere gialli per scommessa, e a dirla tutta non ne sono nemmeno un grande appassionato. Ho letto Simenon in cui mi pare ci sia già tutto, poi il nostro Lucarellli, i primi romanzi di Cacucci. Il resto degli ingredienti me li ha forniti la storia recente italiana. I servizi corrotti sono una delle nostre specialità, così come le divise macchiate dal sangue delle stragi o di Aldrovandi e Cucchi. Poi, e va specificato, non c’è solo quello».
Se Brizzi ha un sogno per il 2021 è quello di rimettersi in cammino, chilometri a piedi lungo l’Europa, insieme ai suoi Psicoatleti, l’associazione che ha fondato nell’ormai lontano 2004. « Nell’attesa – racconta abbiamo lanciato il progetto "Arianuova", una raccolta fondi per acquistare nuovi alberi e piantumarli lungo la Via Francigena, una piccola riforestazione nel tratto che attraversa la Pianura padana che permetterà di ridurre i livelli di CO2, e nel tempo offrirà ristoro ai viandanti. Abbiamo già raccolto 10mila euro ».
Non è "solo" un mal di testa. Emicrania: regole, sintomi e prevenzione di uno dei…
Infezioni in gravidanza, ogni anno un neonato su 150 colpito da citomegalovirus, circa 300 nascono…
Morbillo, quasi raddoppiati i casi in un mese: cosa sta succedendo e cosa fare Corriere…
Sonno e intestino: così il microbiota intestinale influenza il riposo (e viceversa). Come intervenire Corriere…
DELFINATO, È IL TADEJ POGAČAR SHOW. TAPPA E MAGLIA PER LO SLOVENO TuttobiciwebVisualizza la copertura…
LIVE Judo, Mondiali 2025 in DIRETTA: ASSUNTA SCUTTO, ORO DA DOMINATRICE! OA SportMondiali Judo: Assunta…