Fine d’anno in giallo, guardando però ai temi più scottanti: dopo essersi occupato di violenza sulle donne e femminicidi in Saffran ispirato al processo alle cosiddette streghe di Triora e alle sue relazioni con l’oggi torna Renzo Parodi, ispettore capo nigeriano di nascita e genovese di vita creato da Giovanni Barlocco, a vedersela con una brutta storia di sfruttamento dell’immigrazione clandestina.
Il segreto del Titano (All Around), vede infatti Parodi indagare, insieme al fido Salvatore Marotta, sull’apparente suicidio di un ragazzo nigeriano, Moses Babatunde, un migrante che, tra li studi e qualche lavoretto, stava costruendosi una nuova vita in Italia. La comune origine africana e qualche cosa che da subito non quadra colpiscono a fondo Parodi, che al di là dell’indagine vera e propria, decide di scoprire di più sul ragazzo, oltre quel biglietto che sembra indirizzare allo sconforto provocato dalla nuova legge sui permessi di soggiorno, che ha allontanato da lui la speranza di una vita normale. E presto i poliziotti accertano che Moses è stato ucciso, e si mettono in caccia di un coinquilino misterioso e la fidanzata del ragazzo, scomparsa. La chiave dell’indagine sta in un’imbarcazione, quel Titano che è uno strumento del traffico di esseri umani. E i due poliziotti genovesi, spostandosi sul mare tra Libia e Pantelleria, dopo innumerevoli colpi di scena e non poche vittime, scopriranno lungo la scia di sangue i responsabili di un’ennesima tragedia dell’emigrazione e della disperazione, assicurandoli alla giustizia. Sanno bene, per primi, che non sarà che una goccia nel mare; ma non c’è altra via che agire, contro l’indifferenza e lo sfruttamento.
Nel fine anno forzatamente casalingo e quindi con molto tempo per la lettura, un posto a sé lo merita l’ormai tradizionale antologia dei fratelli Frilli, la casa editrice genovese tutta dedicata al giallo e noir, dedicata al ricordo di Marco Frilli, il fondatore. I luoghi del noir, curata da Armando D’Amaro, è il quarto volume della collana, a segnare il ricordo dell’editore che ha creduto fortemente nel giallo come mezzo espressivo. I luoghi, spiega il curatore – l’introduzione è invece di Bruno Morchio – hanno un’importanza fondamentale per l’evoluzione della storia, dalle Alpi alla Sicilia senza contare la Liguria: permettendo al lettore «un gran tour dei ‘luoghi del noir’ attraverso quarantotto racconti di autori che, per senso di appartenenza alla propria zona di nascita o di adozione, ne fanno scoprire non soltanto crimini e delitti, ma paesaggi, storia, società, tradizioni, aspetti sconosciuti e finanche cibi e vini locali».
Ma ci sono anche i non luoghi, come treni, cinema o persino un indefinito aldilà. Ne scrivono 52 firme, tra cui – oltre a d’Amaro e Morchio – Adriana Albini, Cambiaso&DeBastiani, Arianna Destito Maffeo, Achille Maccapani, Maria Masella, Grillo& Valentini, Mario Paternostro, Maria Teresa Valle.
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