Giuseppe Conte promette di prendere in mano il pallino della legge elettorale e portarlo al tavolo della verifica di maggioranza. Lo ha detto nella conferenza stampa di fine anno. Ma la sua affermazione è ambigua, gioca su passato e futuro, non scopre veramente le carte. "Sì, prenderò un'iniziativa in questa direzione", risponde infatti al giornalista del Manifesto che gli chiede se pensa di cambiare il Rosatellum (l'attuale legge elettorale che è stata adattata al taglio dei parlamentari con la definizione dei nuovi collegi e che entrerà in vigore fra cinque giorni). "Perché – aggiunge il presidente del Consiglio – c'è stato un accordo fra i partiti della maggioranza in questa direzione".
elezioni
Conte, in realtà, risponde al giornalista che gli ricordava le sue dichiarazioni programmatiche alla nascita del governo giallorosso. Parla al passato. "Quindi – dice – io avevo preannunciato non una mia personale opinione o premura, ma avevo raccolto quello che era il frutto di un accordo fra le forze di maggioranza per una legge elettorale e per realizzare un meccanismo che rispetto alla prospettiva di un taglio dei parlamentari consenta un efficace controbilanciamento sul piano della legge elettorale in termini di rappresentanza effettiva. C'è allo studio una proposta". Sembra si riferisca quell'accordo sul Brescellum che Matteo Renzi aveva sottoscritto più o meno un anno fa e che ha gettato alle ortiche ben presto.
Perché l'ex segretario del Pd, dietro le cortine fumogene delle 61 modifiche al Recovery Plan, il controllo dei fondi e la guida dei servizi segreti, è interessatissimo all'argomento legge elettorale. E sa benissimo che sia in caso di elezioni anticipate o voto alla scadenza naturale, 2023, se passa la proposta attuale di riforma elettorale, il Brescellum, cioè proporzionale puro e sbarramento al 5 per cento, rischia veramente come ha detto "l'osso del collo". Ma nelle urne e non sulla gestione del Recovery Plan.
Un anno fa aveva accettato l'accordo sul proporzionale per il semplice motivo che in quel periodo Italia Viva veleggiava nei sondaggi fra il 5 e il 6 per cento e alcuni esperti si azzardano a pronosticare anche la doppia cifra. Renzi, inoltre, pensava di fagocitare sia il partito di Carlo Calenda che quello di Emma Bonino. Senza escludere l'approdo di gruppi di forzisti come quelli guidati da Mara Carfagna. Dunque il muro del 5 per cento non faceva paura e al massimo avrebbe sacrificato Leu. O l'avrebbe risospinta nelle braccia del Pd.
Ma giorno dopo giorno i sondaggi si sono assottigliati fino a scendere vicino al 3 per cento. O anche sotto. E i rapporti con Calenda sono peggiorati e il vecchio alleato si è buttato, con il suo 3 per cento e oltre, fra le braccia della Bonino, senza risparmiargli ogni giorno critiche feroci.
Renzi solo e in calo di consensi ha giocato l'unica carta possibile. Bruciare l'accordo sul Brescellum e puntare tutto sull'esistenza in vita del Rosatellum. Con la speranza di superare la soglia attuale del 3 per cento, vincere qualche collegio uninominale, tentare qualche alleanza dell'ultimo minuto con la diaspora forzista. Ora come ora improbabile, perché Forza Italia vive nei sondaggi una fiammata che la vede vicino al 10 per cento. Soglia che potrebbe portare i forzisti ad optare per il Brescellum, alzando il loro potere di veto nel centrodestra.
Al momento però questa disponibilità degli azzurri non c'è e Renzi ha ancora in mano il pallino sulla legge elettorale e la blocca perché senza i suoi voti non è possibile approvare il Brescellum e il 5 per cento di sbarramento. E ricorda il suo potere veto ad ogni piè sospinto. "Ci etichettano come irresponsabili e pierini ma dal rispetto delle forme democratiche deriva una credibilità delle istituzioni che ora rischia di essere messa a dura prova. Se il governo gialloverde approva la legge elettorale in 48 ore, si va alla Corte costituzionale, come ha fatto il Pd. Se lo fa il governo giallorosso si sta zitti?", dice in Senato.
Il presidente del Consiglio però nella sua risposta pensava soprattutto al Partito democratico che, in tutti gli incontri di questa verifica, lo ha messo sotto pressione affinché trovi lui una soluzione allo stallo sulla legge elettorale e le riforme costituzionali che dovevano fare da contrappeso al taglio dei parlamentari voluto fortissimamente dai grillini. Un vero e proprio pressing. Perché Nicola Zingaretti, nonostante, appelli, richieste e ingiunzioni, non ha portato nulla a casa delle contropartite previste dopo la sforbiciata a Camera e Senato, tanto meno la legge elettorale. Conte allora li rassicura e fa sapere al Nazareno che proverà lui a sbloccare la situazione.
Lo scontro
"Sicuramente tra le priorità di fine legislatura porterò questo tema al tavolo del confronto di maggioranza: c'è un impegno – dice il premier – e su questo impegno bisogna misurarsi". Ma il governo è appeso ad un filo e non ci potrebbero essere più tavoli e confronti. A meno che dopo la possibile crisi di governo, il tema non venga affrontato da una maggioranza formata da Pd, M5s e "volenterosi" riuniti nel partito di Conte. E sul tavolo potrebbe esserci pure il modello della legge elettorale per i sindaci. Anche se tra i dem non pochi appaiono ormai rassegnati ad andare a votare con il Rosatellum, prefigurando una coalizione con i 5Stelle e una lista guidata dallo stesso premier. Tanto più che il Movimento Cinque Stelle non mostra alcune fretta: ai grillini la legge elettorale attuale va bene. Semmai rilanciano sul quel referendum propositivo che secondo molti rappresenta un attacco al Parlamento.
di
Emanuele Lauria
"Il 2021 dovrà essere l'anno delle riforme istituzionali. Dobbiamo dare continuità alla voglia di cambiamento dei cittadini dimostrata con il sì riformatore al referendum di settembre", dice infatti Giuseppe Brescia. "La nostra agenda è chiara – continua – Devono avanzare rapidamente le riforme costituzionali già votate in Parlamento, dal voto ai 18enni al Senato fino al referendum propositivo. Vogliamo poi una nuova legge sul conflitto d'interessi e sul lobbying, e un netto impulso al voto elettronico."
Non è "solo" un mal di testa. Emicrania: regole, sintomi e prevenzione di uno dei…
Infezioni in gravidanza, ogni anno un neonato su 150 colpito da citomegalovirus, circa 300 nascono…
Morbillo, quasi raddoppiati i casi in un mese: cosa sta succedendo e cosa fare Corriere…
Sonno e intestino: così il microbiota intestinale influenza il riposo (e viceversa). Come intervenire Corriere…
DELFINATO, È IL TADEJ POGAČAR SHOW. TAPPA E MAGLIA PER LO SLOVENO TuttobiciwebVisualizza la copertura…
LIVE Judo, Mondiali 2025 in DIRETTA: ASSUNTA SCUTTO, ORO DA DOMINATRICE! OA SportMondiali Judo: Assunta…