ROMA – Arriva in Italia la prima fornitura di gas per il Tap, Trans Adriatic Pipeline, il gasdotto – attraverso Turchia, Grecia e Albania – porta nel nostro Paese il gas dei giacimenti dell’Azerbaijan.
Il gas è stato ritirato da Enel, Edison ed Hera, che hanno sottoscritti a suo tempo contratti a lungo termine. Il Tap può portare in Italia fino a 10 miliardi di metri cubi di gas, ed è considerato una alternativa alle altre forniture destinate all’Europa. In particolare, potrebbe limitare la dipendenza dal gas russo, che copre oltre un terzo dei fabbisogni continentali.
Non per nulla, il progetto Tap è stato sostenuto dalla Commissione europea che ha fortemente appoggiato la realizzazione di una infrastruttura che può favorire la concorrenza di mercato e spostare gli equilibri geopolitici delle materie prime.
Non a caso, il gasdotto è controllato da un gruppo di società di primo piano del settore energia In Europa: oltre alla società di stato azera Socar che ha una quota de 20%, il fondo belga Fluxys (19%), la spagnola Enagas (16%), a britannica Bp (20%) e la svizzera Axpo (5%): si soci dovrebbero ripagarsi con il gas che verrà acquistato dai primari operatori del settore.
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di
Luca Pagni
Al gruppo si aggiunge il gruppo italiano Snam, società a controllo pubblico (con una quota del 20%) che ha il ruolo di socio industriale, essendo uno dei leader europei nelle infrastrutture del gas.
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