Khrystyna Novak, 29 anni, ucraina, è scomparsa lo scorso 2 novembre. Finora era stato considerato un sequestro di persona. Ma da oggi, 30 dicembre, si apprende che la procura di Pisa ha modificato il fascicolo e avviato le indagini per omicidio volontario a carico d'ignoti. La giovane era diventata irrintracciabile poche ore dopo l'arresto del suo fidanzato, Airam Gonzalez Negrim, 41 anni, bloccato per porto abusivo d'arma e munizioni, ricettazione e detenzioni di sostanze stupefacenti. Armi e droga erano stati trovati nella sua villetta di Corte Nardi, vicino a Orentano.
Arrestano il compagno e lei scompare: il giallo in provincia di Pisa
di
Laura Montanari
Il giorno dell'arresto anche la 29enne viene portata al commissariato e rilasciata subito dopo perché estranea ai fatti. Non c'entra nulla, si convincono gli investigatori, con la vita del compagno con il quale conviveva da poco tempo. Un vicino ha raccontato di averla vista rientrare nella casa. Ma il mattino dopo di lei svaniscono le tracce. La madre di Khrystyna non riesce più a contattarla. Si preoccupa, le chiamate erano quotidiane. E così il 9 novembre sporge denuncia alla polizia.
Khystyna abitava nella villetta assieme al fidanzato da circa tre mesi. Ed è quello il posto in cui è rimasta nelle ore che precedono la sua scomparsa. Chi l'ha raggiunta in quella casa? Sembra che l'ultimo contatto di Khrystyna sia avvenuto quella stessa sera al telefono con un'amica. Ma poi il suo cellulare ha smesso di squillare. Dentro l'appartamento le forze dell'ordine hanno ritrovato la sua borsa con il passaporto.
La casa è stata esaminata in più momenti e anche con il supporto della squadra scientifica (e con il luminol a caccia di tracce di sangue). Sono stati ascoltati i vicini. A fine novembre la polizia ha setacciato campi e boschi nell'area attorno all'abitazione con i metal detector, in cerca del cellulare o di qualche traccia per far luce sulla sparizione. Ma non sono mai emersi dettagli davvero utili alle indagini.
Molti i punti ancora da chiarire. Come il mistero del 3 novembre. Quel giorno tre amiche di Khrystyna, accompagnate da due ragazzi, sono andate alla villetta. Alla serratura della porta d'ingresso trovano esternamente le chiavi ancora infilate. Entrano. Khrystyna non c'è. Le amiche prendono allora il cane della 29enne, un volpino bianco da cui lei non si separava mai. Il gruppo verrà poi ascoltato, ma senza risvolti. Perché però prendono il cane? Sanno che Khrystyna non tornerà a breve a casa?
Il pomeriggio del 4 dicembre gli inquirenti tornano a Orentano. Questa volta con il fidanzato, accompagnato dalla polizia penitenziaria. Un sopralluogo assieme all'uomo, che dal carcere aveva anche lanciato un appello alla compagna chiedendole di dare sue notizie. Appare abbastanza probabile un nesso tra l'arresto del compagno e la sparizione della donna. Ma ancora non è chiaro quale sia davvero il legame. Khrystyna era a conoscenza di qualche segreto? Khrystyna avrwebbe potuto fare delle rivelazioni su quel traffico di droga e di armi?
La procura, che ha probabilmente rinvenuto negli ultimi giorni nuovi elementi, adesso cambia volto alle indagini. E l'imputazione diventa da sequestro a omicidio volontario. In base a quali elementi? "Quella della 29enne è una scomparsa anomala – spiega l'avvocato Daica Rometta che assiste la madre della 29enne -. Siamo davanti a un quadro complesso nel quale riteniamo non si possa escludere alcunché. Infatti il sostituto procuratore della Repubblica Egidio Celano, con il quale conto di confrontarmi nei prossimi giorni, ha avviato un'indagine molto articolata condotta dalla squadra mobile di Pisa. Ed è, proprio anche alla luce delle molte attività svolte in queste settimane che, riteniamo, abbia deciso di cambiare il titolo di reato".
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