"E' abbastanza imbarazzante essere arrivati a questo punto, tutti sanno il rischio che corriamo, ci auguriamo che chi ha l'onere e la responsabilità di trovare la soluzione quantomeno mantenga la parola. L'Italia in questi frangenti dà il meglio di sè e tira fuori il coniglio dal cilindro": lo ha detto il presidente del Coni, Giovanni Malagò parlando oggi alla trasmissione radiofonica 'Sabato Sport' su Rai Radio 1 in merito al rischio di sospensione del Coni da parte del Cio. Domani Malagò sarà alla Domenica Sportiva. La data della possibile, a questo punto sempre più probabile, sanzione è il 27 gennaio quando si riunirà l'Esecutivo del Comitato Olimpico Nazionale in call conference.
Il Coni a seguito della riforma dello sport è in piena violazione della Carta Olimpica (articolo 27) perché perde di autonomia e competenze. Recentemente il Cio ha sospeso la Bielorussia mentre la Russia, dopo la decisione del Tas di Losanna, non potrà partecipare agli eventi internazionali (Olimpiadi e Mondiali) sotto la propria bandiera e il proprio inno. "Pensate alla Russia, Paese top non solo nello sport, che non potrà partecipare con la propria bandiera nè alle Olimpiadi di Tokyo nè ai Giochi invernali di Pechino – ha precisato Malagò – Non so se vi rendete conto della pesantezza della decisione anche per i rapporti con Giappone e Cina. Ci auguriamo che chi ha l'onere e la responsabilitàdi trovare la soluzione quanto meno mantenga la parola perché ormai tutti sanno perfettamente il rischio che corriamo".
Il Cio contesta che da parte del Governo italiano sono state disattese le promesse fatte dopo l'incontro di Bach con il premier Giuseppe Conte il 24 giugno del 2019 a Losanna poche ore prima dell'assegnazione a Milano-Cortina dei Giochi invernali del 2026. Il Cio ha inviato inoltre diverse lettere al Governo italiano, in particolare al ministero dello Sport, ma non ha ottenuto le risposte che si aspettava. Il ministro Spadafora ha preso tempo, si è battuto per lunghi mesi, ma non è riuscito a fare approvare il decreto legge n.1, il più importante, quello che riguarda appunto la governance del Coni. "Conte non ha alcun tipo di responsabilità, tutto è stato legato alla legge delega, adesso il problema è sul suo tavolo – ha concluso il numero uno dello sport italiano – Bach è in contatto con Conte". Il parlamento non è riuscito a risolvere il problema, né con la Legge di Stabilità, in via di approvazione, né con il Milleproroghe. Se davvero il Cio sospenderà il Coni il prossimo 27 gennaio, gli atleti e i tecnici e il mondo dello sport italiano scenderanno in campo per protestare. E allora il premier Conte risolverà tutto in pochi giorni…
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