MILANO – Partita con i soliti disservizi per la fatica di mandare a regime le piattaforme informatiche, l'operazione cashback si sta rivelando un volano assai interessante per un nuovo operatore dei pagamenti come Satispay. Il rimborso degli acquisti pagati con carte e App ha portato a un aumento del 50% della spesa e del 18% del numero dei pagamenti, secondo i primi dati della startup dei pagamenti fondata da tre ragazzi trentenni e recentemente destinataria di un maxi-round di finanziamento da big del fintech mondiale.
Speciale Cashback 2021: il rimborso è servito
Secondo un primo resoconto, tra l'8 e il 21 dicembre del 2020, nei primi giorni di avvio del programma, gli 1,4 milioni di utenti attivi sulla piattaforma hanno speso di più e con più operazioni rispetto allo stesso periodo del 2019. Si tratta di una prima indicazione che riguarda solo una parte degli iscritti. I dati ufficiali del governo, diffusi il 21 dicembre, mostrano che le persone registrate al programma, sull'app Io o su altri canali, sono complessivamente oltre 5,3 milioni. Sono oltre 22 milioni i pagamenti registrati nel programma, e comportano diritti di rimborso effettivi già maturati per 37 milioni di euro. Sempre il 21 dicembre, dal circuito PagoBancomat dicevano di 2,5 milioni di carte registrate dall'App IO, ovvero circa la metà dei cittadini iscritti al Cashback.
Ragionando dei primi numeri di Satsipay, all'Ansa la direttrice dell'Osservatorio Mobile Payment & Commerce del Politecnico di Milano, Valeria Portale, parla di risposta "molto positiva" all'iniziativa: "In un periodo così difficile, questa è un'iniziativa che sta stimolando i consumi e sta spingendo a tirar fuori la carta invece del contante". Portale rimanda alla fine del prossimo anno per poter fare un bilancio dell'iniziativa ma sottolinea come il programma può portare a grandi benefici nella lotta all'evasione.
"Quest'iniziativa potrà essere efficace e persistente se sarà portata avanti in modo corretto nelle prossime annualità, ma sul tema dell'evasione fiscale, ci vuole molto di più, bisogna cambiare le abitudini degli italiani. È un problema culturale", aggiunge Portale. Rischi per l'efficacia del piano sono stati segnalati anche dal presidente dell'Ufficio parlamentare di Bilancio, Giuseppe Pisauro, in un'audizione, a novembre, dove ha indicato come lotteria degli scontrini e cashback non offrirebbero "adeguati incentivi" per l'evasione con consenso", che si verifica quando c'è un accordo tra cliente e fornitore. E ha invitato a valutare "l'adeguatezza di tali strumenti a determinare effettive modifiche comportamentali" anche in considerazione dell'entità delle risorse stanziate.
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