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‘All I Want for Christmas is You’ è (di nuovo) prima in classifica: lo strano caso della hit natalizia di Mariah Carey

All I want for Christmas is you di Mariah Carey è prima in classifica in Inghilterra, per la prima volta, negli Usa e anche in Italia. Il brano di Mariah Carey, pubblicato per la prima volta nel 1994, è tornato ai vertici delle chart in questo singolare Natale del 2020, cantato da grandi e piccini. Del resto è praticamente impossibile non amare la canzone di Mariah Carey, solo i duri di cuore, gli Scrooge del 21° secolo e pochi altri resistono testardamente, legati al palo della loro nave, al richiamo della canzone della cantante americana.

Nei quattro minuti e un secondo del brano c’è davvero tutto, principalmente il Natale con tutti gli elementi della festa, dall’albero alla lettera a Babbo Natale, dai regali ai bambini che ridono, una sequela di apparenti ovvietà che, però, altrettanto ovviamente se non ci fossero non renderebbero il brano abbastanza “natalizio”. Ma è l’amore il cuore della canzone, l’amore che è l’unico dono che ognuno di noi vuole trovare sotto l’albero di Natale, l’amore che nelle festività vogliamo o ci manca più fortemente. Un testo semplice e, se ci è consentito dirlo, assolutamente perfetto.

Ci piace citare, per spiegarne il perché, un film di Francois Truffaut, La signora della porta accanto. In una bellissima scena,Gerard Depardieu dice a Fanny Ardant: “Vedo che ti interessi alle notizie, a cosa accadrà nel mondo”, e lei risponde, “No: ascolto solo canzoni. Perché dicono la verità. Più sono stupide e più sono vere. E poi non sono stupide… Che dicono? Dicono ‘Non devi lasciarmi’, ‘Senza di te in me non c’è vita’, ‘Senza di te io sono una casa vuota’, o ‘Lascia che io divenga l'ombra della tua ombra’, oppure ‘Senza amore non siamo niente’”.

Webnotte, la band suona "All I want for christmas is you"

Ecco, il Natale senza le persone che amiamo, senza i nostri cari, è meno Natale e questo dice la canzone, mettendo l’accento sul fatto che a ognuno fa piacere ricevere regali, ma che a ognuno fa molto più piacere ricevere amore. Semplice e pura verità che in questo Natale in lockdown tutti avvertiamo con maggior forza e che la canzone traduce in un sentimento collettivo, che assume un significato più potente. Se abbiamo, dal 1994 a oggi, sostituito Jingle bells con All I want for Christmas, per piacere, per divertimento, per abitudine, quest’anno lo facciamo per necessità, perché la canzone racconta quello che sta accadendo a tutti, con i cenoni a numero chiuso, con l’impossibilità di stare con i propri cari, con le famiglie al completo, con gli amici. La canzone di Mariah Carey diventa il messaggio da mandare agli altri, per far sapere che la mancanza rende il Natale meno bello, in ogni caso.

Poi, per il primo posto nelle classifiche c’è un altro motivo, tecnico, oltre al fatto che la canzone è in film come Love actually, o nello special natalizio della Carey su Netflix: le classifiche non sono più basate sugli acquisti, com’era un tempo, oggi in assenza di prodotti fisici sono gli stream a contare, sono gli ascolti su nostri device a determinare chi è primo nella top ten, ed è evidente che nei giorni delle feste natalizie siano in tanti, in tantissimi, a premere “play” su All I want for Christmas, anche più volte al giorno, e ogni clic porta il brano più in alto nelle classifiche, spingendolo naturalmente al vertice.

Così come Last Christmas del compianto George Michael e Happy Christmas di John Lennon, per completare la triade delle canzoni che negli anni hanno sostituito i classici che si cantavano (e che comunque si cantano ancora) davanti al presepe. Certo, a farne le spese è Mr. Christmas, ovvero Michael Bublè, che negli scorsi anni era stato incoronato come il più suonato durante le feste, ma non dubitiamo che abbia buone possibilità di tornare ad occupare il posto che gli spetta negli anni a venire.

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