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Elisabetta Canalis: “Basta censura buonista e politicamente corretto”

"Sono stata vittima e oggetto di diverse battute di Luciana Littizzetto e ne sono onorata". Comincia così lo sfogo di Elisabetta Canalis su Instagram. L'ex velina sarda ha affidato al web una riflessione sul politically correct, un trend sempre più dominante in Italia e che nelle ultime settimane ha visto scoppiare più di una polemica.

A dare il "la" al messaggio di Elisabetta Canalis è stato un articolo pubblicato su Dagospia a firma del suo ideatore, Roberto D'Agostino, in cui il giornalista ha affrontato il delicato tema della censura buonista. Dal "gallina" pronunciato da Mauro Corona a Cartabianca alla "Jolanda prensile" di Wanda Nara, sono numerose le polemiche scoppiate negli ultimi giorni in nome del politicamente corretto. Una tendenza che l'ex velina mora conosce bene vivendo negli Stati Uniti, ma che nel nostro Paese sta prendendo piede solo ora. Forse.

Elisabetta Canalis si è così unita al coro dei liberi pensatori e al punto di vista del creatore di Dagospia: "Pubblico volentieri l'articolo scritto da Roberto D'Agostino riguardo alla censura buonista del politicamente corretto che sta arrivando anche in Italia. Lo dico vivendo in USA, un paese vittima di questa ipocrisia in cui fare una battuta ed avere un'opinione che sia diversa da quella del gregge equivale ad essere tacciati di razzismo, omofobia o misoginia".

Basta con l'ipocrisia e con il finto perbenismo ha sbottato Elisabetta Canalis, condividendo il suo pensiero attraverso alcune storie Instagram. Screenshot che l'ex velina ha scelto di salvate sotto la categoria "Freedom", cioè libertà. Lei che, diverse volte, è finita sotto la "forca" delle battute e dei giudizi ma che mai se l'è davvero presa: "Sono stata vittima e oggetto di diverse battute della Littizzetto e ne sono onorata perché la considero una grande attrice comica ed un personaggio televisivo irriverente e mai mai volgare. Mi sono fatta delle gran risate e mai ho pensato di essere stata offesa come donna. Smettiamola di omologarci al pensiero delle star di Hollywood o di chi ci impone di pensarla a senso unico. Abbiamo un cervello ed un senso dell'ironia che non possiamo reprimere in nome delle etichette che gli altri ti vogliono dare". Insomma, stop ai "modelli" che gli altri ci vogliono imporre e sì all'emancipazione da "pensatori liberi". Elisabetta Canalis in fatto di libertà ha le idee chiare.

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