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Il Natale fuori dai cancelli della fabbrica che chiude degli operai di Osnago: la solidarietà di tutto il paese

Una ditta della zona ha consegnato loro, ovviamente in regalo, anche un modulo abitativo per rendere più caldi e confortevoli questi giorni di presidio. Siamo a Osnago, provincia di Lecco. La filiale italiana della tedesca Voss ha deciso di delocalizzare l'attività della torneria, trasferendo tutto in Polonia. Da giorni i 70 lavoratori coinvolti in pratica vivono fuori dai cancelli, e ci passeranno anche il Natale, Santo Stefano e magari pure Capodanno. Pazienza per il freddo, per la pioggia, per le feste: la paura che i camion si portino via i macchinari è troppa. "Sono anche nostri, comprati anche con la nostra fatica", dice Alessandra Crippa, una di loro, delegata della Fim.

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Gli operai della vicini Ihi, che si trovano a loro volta in cassa integrazione, quindi non in buone acque, hanno acquistato 70 confezioni di panettone, pandoro e spumante da regalare ai propri colleghi tute blu. Ma è la cittadina di 4.500 abitanti che in generale si sta stringendo attorno a questi metalmeccanici e metalmeccaniche. Sì perché una trentina di loro sono donne. Presidiano lo stabilimento di giorno, gli uomini invece turnano la notte.

La strada per loro in realtà sembra in salita, questo perché l'amministratore delegato italiano, Socrate Rossi, non si è nemmeno presentato ai tavoli di concertazione, ai quali si sono interessati sindaco e prefetto. La durezza del confronto ieri stava per sfociare nella disgrazia: Rossi, entrando con il proprio suv nel parcheggio della fabbrica, per poco non ha investito il segretario regionale della Fim Cisl, Andrea Donegà. Il quale comunque è finito all'ospedale per la contusione riportata alla gamba. "Prima un consulente dell'azienda è arrivato in macchina a tutta velocità rischiando di investire due donne del presidio, e in risposta alle nostre lamentele ci ha urlato dicendo di "vergognarci", non sappiamo per cosa. Poi è arrivato Rossi, che denuncerò per questo comportamento barbaro", spiega Donegà. La faccenda ha trasformato la vicenda locale in un fatto di portata nazionale: un autogol per i dirigenti della Voss, ora finiti nel mirino dell'opinione pubblica. Come Repubblica abbiamo cercato di contattarli telefonicamente, così da avere anche una loro versione dei fatti, senza ricevere risposta.

"L'atto di aggressione dell'amministratore della Voss Fluid è gravissimo e intollerabile. Va condannato senza alcuna attenuante", dicono Fabio Pizzul e Raffaele Straniero del gruppo Pd al Pirellone. Nel frattempo gli abitanti di Osnago hanno annunciato di voler preparare il pranzo di Natale per i lavoratori in protesta, dall'Arci alla Chiesa il cordone di solidarietà è ampio. Non sarebbe comunque la prima volta che questi operai sventano la chiusura della fabbrica, fondata nel 1954. L'augurio natalizio è che ci riescano anche stavolta.Original Article

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