Mancano pochi giorni e il 2020 sarà definitivamente archiviato. Questo sarà ricordato come l'anno della pandemia da coronavirus, che però accompagnerà il mondo anche nel 2021 in attesa che i vaccini facciano effetto. Massimo Clamenti, direttore del laboratorio di Microbiologia e Virologia dell'ospedale San Raffaele di Milano, ha parlato con l'Adnkronos degli scenari che si potrebbero aprire da gennaio in poi, affrontando il tema dei vaccini e del piano per la vaccinazione ma anche quello delle variazioni del coronavirus.
Per Clementi, il 2021 "sarà auspicabilmente l'anno della vaccinazione anti-Covid di tutti gli italiani. Mi augurerei che la copertura fosse molto di più del 70% che è considerato l'obiettivo minimo perché ci possa essere un'importante barriera alla diffusione del virus. L'auspicio è di arrivare a questo traguardo". Il riferimento del professore è alla tanto auspicata immunità di gregge, che si spera arrivi "entro giugno 2021. La previsione è che si potrebbe arrivare entro settembre e già mi accontenterei. Vorrebbe dire un bel successo". Ovviamente, per raggiungere questo risultato è necessario che la campagna di vaccinazioni venga effettuata in maniera corretta e coordinata: "Mi fa ben sperare il fatto che sia stato coinvolto l'Esercito sulla logistica di questa operazione. È un pò una garanzia". Il virologo, quindi, ripone le sue speranze sul supporto delle forze armate per puntare al successo dell'immunità di gregge: "Lì ce la giochiamo".
Massimo Clementi ha risposto anche sulla questione delle varianti del coronavirus. Quelle sotto la lente d'ingrandimento sono attualmente quella inglese e quella sudafricana, che hanno portato i Paesi europei a chiudere i confini con il Regno Unito. "Una presunta variante inglese, che non è inglese, che non è una variante, che chissà perché è stata presentata in questo modo sia dal governo britannico che dalla stampa internazionale", la definisce Massimo Clementi, cercando di spegnere gli allarmismi. "È stata identificata anche in un soggetto a Loreto (Ancona), il cui tampone è del 18 dicembre. Quindi, di nuovo, abbiamo chiuso gli aeroporti quando avevamo un'altra volta il virus in casa. Se fossi stato tre giorni bloccato a Heathrow mi sarei un pò inalberato", ha commentato il medico, che rassicura sull'efficacia dei vaccini attualmente sviluppati: "Sulla base delle evidenze disponibili, il vaccino ci protegge anche da tutte le varianti descritte, compreso appunto questa presunta variante inglese. Spero dunque che il 2021 ci porti meno allarmismo. Si è tutti un pò caduti in questa trappola, i politici per primi ma anche alcuni colleghi medici".
Un augurio per un 2021 diverso dal 2020 che si sta concludendo arriva anche dall'epidemiologo Massimo Ciccozzi, responsabile dell'Unità di Statistica medica ed Epidemiologia della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università Campus Bio-Medico di Roma. "Il mio auspicio per il 2021 è quello che verrà sia un anno povero di Covid e ricco di vaccini. Mi sento ottimista, anche se sono consapevole che il 2021 sarà un anno di battaglia. Ma alla fine vinceremo noi", ha detto Ciccozzi all'Adnkronos. Il più categorico dei medici intervistati dall'Adnkronos sulle prospettive per il nuovo anno è Sergio Abrignani, ordinario di Patologia generale all'università degli Studi di Milano: "La mia speranza per il 2021? Dovremmo tutti spenderci per il vaccino anti Covid, essere impopolari e dire che deve essere obbligatorio, che è un dovere e una necessità di sanità pubblica. Non è più un problema individuale, non è questione di avere paura o meno: se non vaccino danneggio gli altri e do più chance al virus di mutare". Per uscire dalla crisi sanitaria, il patologo con l'Adnkronos invoca lo Stato etico: "Non è migliore, è peggiore nel senso che non cede nessun diritto e stabilisce ciò che è bene e ciò che è male. Ebbene, questo è uno dei pochi casi in cui sappiamo con certezza che il virus è male e il vaccino è bene e lo Stato dovrebbe stabilire e imporre".
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