"Non ho ancora la costanza per mettere insieme due manche senza errori. Ma quello arriverà. Ormai mi sento bene, sono solido. Adesso ci alleneremo bene per gli slalom del mese di gennaio, e allora bisognerà essere davanti a tutti". Così si è congedato dalla Coppa del mondo Alex Vinatzer dopo il terzo posto a Madonna di Campiglio, la pista dei campioni italiani che però non vede un successo azzurro da Giorgio Rocca nel 2005. Quindici anni di digiuno, che il ventunenne gardenese si incarica di interrompere nelle prossime stagioni con un'ambizione e un talento che fa ben sperare. Lo sci italiano sta ritrovando una star, nel momento in cui Dominik Paris fatica com'è normale a ritrovare il suo rango dopo un grave infortunio che spesso compromette anche la stagione successiva. Serve, nell'anno dei Mondiali di Cortina, uno slalomista giovane e senza paura come Alex, per rafforzare la squadra azzurra in un periodo storico scritto da campionesse come Sofia Goggia e Federica Brignone che hanno conquistato oro olimpico in discesa e coppa del mondo assoluta mai sfiorati dallo sport femminile. Serve, per guardare oltre questa stagione disgraziata con gli hotel chiusi (compreso quello dei genitori di Alex), di sciatori con la mascherina anche all'aperto e pendii senza pubblico, che in una gara come Campiglio equivale a uno stadio vuoto del calcio.
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I fuoriclasse già battuti
Alex Vinatzer dice di voler battere tutti i migliori del mondo a gennaio. Ma nel giro di trenta ore c'è già riuscito tra le due gare di Alta Badia e Campiglio. Ora sta tutto nel metterli alle spalle nella stessa gara. Ma il norvegese Kristoffersen, 22 vittorie in Coppa, vincitore per la terza volta sul Canalone Miramonti, era sesto quando Alex ha concluso quarto in Badia, così come lo svizzero Zenhaeusern primo sulla Gran Risa nella gara notturna in Trentino è sprofondato al 13° posto. E ancora, il norvegese Foss-Solevaag che ieri ha soffiato per un centesimo il secondo posto all'azzurro, in Badia è stato nono. Steeo discorso per l'austriaco Feller, secondo ma quarto (a un centesimo) ieri, per l'altro austriaco Schwarz, mentre fuoriclasse come lo svizzero Yule e il francese Pinturault sono rimasti indietro in tutte e due le occasioni. Non è scontato, in altre epoche era veramente difficile battere Stenmark, Tomba o Hirscher nel giro di due giorni.
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di
Mattia Chiusano
Le classiche di gennaio
Quando parla di gennaio, Alex non cita un mese qualsiasi, perché per uno slalomista quelle settimane sono come per un tennista giugno e luglio di Roland Garros e Wimbledon. Si comincia con la Night Race di Zagabria il 6 gennaio, seguita il 10 da Adelboden. Domenica 17 ci sarà lo slalom di Wengen, seguita una settimana dopo da Kitzbuehel. Non sarà come gli altri anni, quando quarantamila persone sfidavano il freddo di un'altra Nigh Race, ma anche la gara del 26 gennaio a Schladming rientra tra le grandi prove dei pali stretti. Il 30 e 31 infine i due slalom di Chamonix che introdurranno ai Mondiali di Cortina (8-21 febbraio). Al di là del calendario, Vinatzer guarda lontano grazie alle certezze maturate nel due giorni tra Alta Badia e Campiglio. Gare affrontate con pochissima preparazione dopo l'intervento di appendicite, con cinque chili in meno che nelle prossime settimane Alex vuole reintegrare di almeno un paio. In condizione, lui spera, migliori, ci sarà la possibilità davvero di battere tutti i big nello stesso giorno. Farà caldo, a gennaio.
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