Un braccio di ferro che oramai dura da un po'. Da una parte Matteo Salvini, dall'altra Giorgia Meloni. I due leader del centrodestra continuano a non essere d'accordo su varie questioni, divisi un po' su tutto: dal candidato sindaco per Roma al governo che verrà. Strappi e tensioni che non sembrano preoccupare Gian Marco Centinaio, senatore della Lega, salviniano doc. "Stiamo vivendo un momento politico molto particolare. Io non condanno neanche le tensioni nella maggioranza, è nella logica delle cose confrontarsi anche in maniera dura, il dibattito serve sempre. Io dico, però: litighiamo ora, per essere uniti più avanti. E correre tutti insieme in un'unica direzione, come ad esempio alle prossime Comunali di Roma. Questo è ciò che conta perché uniti si deve vincere, non partecipare", sentenzia il senatore della Lega.
Sfida tra Lega e Fratelli d'Italia
Quella visita di Salvini all'ambasciata Usa e il duello aperto con Meloni per la leadership del centrodestra
di
Carmelo Lopapa
Centinaio, ultimamente i rapporti tra Salvini e Meloni si stanno facendo sempre più complicati. Cosa sta succedendo nel centrodestra?
"Io sono convinto, senza minimizzare, che quelle tra Salvini e Meloni sono le classiche tensioni pre-decisioni. Siamo vivendo un momento politico molto delicato, non lineare. La discussione interna serve sempre sia per chi governa, sia per chi è all'opposizione. Io apprezzo lo scontro tra leader ma l'obiettivo finale deve essere la corsa insieme. La prossima primavera ci saranno le Amministrative in città importanti come la Capitale. La decisione però non deve essere presa all'ultimo. Dobbiamo evitare quello che è successo alle ultime Comunali. Era uscito fuori qualsiasi nome anche Claudio Lotito, tanto che io proposi Bruno Conti. Ora si tengono più sul vago, per evitare gli errori del 2016. Su Roma non possiamo sbagliare".
Roma, appunto. Ieri l'ultimo strappo si è consumato ancora una volta sul Campidoglio. Berlusconi punta su Bertolaso, Meloni sul presidente della Croce Rossa, Rocca. Salvini cerca qualcun altro, magari un civico. I tempi stringono però. E il centrodestra sembra sempre più diviso.
"È normale che Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia abbiano delle giuste e logiche ambizioni sul sindaco. Non mi scandalizzo. Ovvio che la Meloni voglia impegnarsi al massimo per la sua città. Ma anche Salvini ci tiene a dire la sua e sono convinto che Matteo abbia in testa già il nome ma preferisce restare ancora in silenzio, non vuole bruciarlo. Il confronto-scontro è inevitabile su decisioni del genere. Io sono convinto però che una volta aver discusso anche in maniera aspra e dura sulla scelta del candidato migliore, alla fine si correrà tutti insieme per sostenere la persona scelta. Bisogna assolutamente evitare che succeda quanto accaduto nelle scorse regionali, dove ci sono stati candidati che hanno corso come matti e altri che sono rimasti lì a guardare, come è successo in Emilia Romagna e Toscana".
Dove avete perso.
"Già. Io ho girato in continuazione e certi candidati non li ho mai visti. Ma dò la colpa a loro e anche anche al partito. Non si deve dire a sconfitta avvenuta che il candidato era sbagliato. Quindi, a maggior ragione, apprezzo lo scontro ora tra leader per scegliere la persona giusta. Se il candidato, alla fine, sarà di Fratelli d'Italia o Forza Italia, Centinaio farà di tutto per farlo vincere. Litighiamo ora per essere poi più uniti".
Anche sulla situazione politica attuale, Salvini invoca nuove elezioni, poi un eventuale governo di transizione per uscire dalla crisi. Meloni è contraria. Stessa cosa con la politica estera, dopo la vittoria di Biden. Questo cambiare posizione non potrebbe creare qualche malumore all'interno della Lega?
"Non credo, non sento parlare di malcontento. Se il governo cade, il cuore ci dice di andare al voto. È quello che ci chiedono i lettori. E ci sta. Un Conte-ter non si può accettare, bisogna evitare un governo giallo-rosso-viola…., insomma un governo arcobaleno. Io non credo che si andrà a votare. Salvini dice facciamo un governo di transizione, anche di pochi mesi che faccia almeno la legge elettorale".
Mentre Meloni dice: non so quanto sia utile fare un altro governo che si regga di nuovo su un voto di scarto.
"Ha ragione, perché così diventa difficile governare. Se ci sono pochi voti di scarto così si diventa ostaggio di quei pochi che ti ricattano di mandarti a casa, come sta accadendo adesso. Questo lo dice anche Matteo però".
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