Il Campidoglio ha discriminato i disabili e con tale pesante accusa è stato condannato dal giudice civile del Tribunale di Roma, Lilla De Nuccio. Accogliendo la richiesta dell'Associazione Luca Coscioni, il magistrato ha ritenuto una discriminazione l'inaccessibilità a quanti si trovano su una sedia a rotelle del ponte pedonale di attraversamento della via Ostiense e della via del Mare, impedendo di fatto a chi ha difficoltà a camminare l'accesso al parco archeologico di Ostia Antica una volta sceso all'omonima stazione ferroviaria. Un problema presente da anni e sempre ignorato da Roma Capitale. Ancor più grave considerando la pavimentazione sconnessa della stazione.
L'associazione Coscioni ha sostenuto che "la mancata eliminazione da parte di Roma Capitale delle barriere architettoniche comprime inevitabilmente il diritto all’eguaglianza, alla non discriminazione e all’inclusione sociale delle persone diversamente abili, le quali vengono di fatto discriminate rispetto alle altre persone a cagione della loro disabilità fisica”. Tesi che ha convinto il Tribunale. Inutili i tentativi dell'avvocatura comunale di negare le responsabilità dell'amministrazione di Virginia Raggi, sostenendo tra l'altro che il Comune è proprietario solo del piazzale della stazione e che il tratto antistante di via Ostiense è di competenza della Città Metropolitana, di cui tra l'altro è sindaca la stessa Raggi, battendo sulla necessità di un coordinamento con l'ex Provincia e con la Regione Lazio.
di
Lorenzo D'Albergo
Il giudice ha specificato, come previsto dalla legge, che “si ha discriminazione indiretta quando una disposizione, un criterio, una prassi, un atto, un patto o un comportamento apparentemente neutri mettono una persona con disabilità in una posizione di svantaggio rispetto ad altre persone”. E ha fatto anche di più, aggiungendo che "dalla documentazione in atti si evince che la problematica in esame è ben nota" al Campidoglio da diversi anni e che, pur avendo elaborato una stima dei costi per l’eliminazione delle barriere architettoniche nel 2017, "non ha provveduto ad alcuna misura concreta né ha chiarito le ragioni che hanno determinato tale comportamento omissivo", definendo il comportamento dell'amministrazione Raggi "quantomeno colposo".
di
Stefano Costantini
Il Tribunale, ritenendo accertata la condotta disciminatoria di Roma Capitale, ha condannato quindi il Campidoglio ad elaborare un piano per rimuovere entro sei mesi le barriere architettoniche nella stazione di Ostia Antica, a risarcire con diecimila euro il danno subito dall'associazione Luca Coscioni e a pagare le spese legali. Occorrerà ora vedere se l'amministrazione Raggi intenderà rimuovere gli ostacoli che impediscono l'accesso a un importante bene archeologico tanto ai romani in sedia a rotelle quanto ai turisti con difficoltà motorie o se invece non intenderà impugnare l'ordinanza emessa dal giudice De Nuccio allungando i tempi per una soluzione del problema con un ricorso alla Corte d'Appello.
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