Da anni in fuga all'estero con il figlio minorenne, colpito da un mandato d'arresto e con una condanna per maltrattamenti in famiglia sulle spalle, Marco Ferrarelli, 53 anni, ex dipendente del Comune di Frosinone, è stato individuato e catturato oggi in Francia. La polizia giudiziaria francese ha bloccato l'impiegato, ricercato dalle autorità italiane per sottrazione e trattenimento di minore fuori dai confini nazionali, a Lille.
Su Ferrarelli pendeva un mandato di arresto europeo, emesso i 2 dicembre scorso dal gip di Frosinone, dopo lunghe indagini svolte dalla locale squadra mobile finalizzate a dare esecuzione ad una sentenza di condanna non definitiva del Tribunale di Frosinone, del 20 novembre dell'anno scorso, a tre anni di reclusione.
L'ex dipendente comunale nel 2011 era stato privato dal Tribunale per i minorenni di Roma della patria potestà, dopo una denuncia per maltrattamenti presentata dalla moglie, a causa, specificano dalla questura di Frosinone, "delle ripetute vessazioni subite".
Il 53enne era quindi fuggito all’estero con il figlio minore, attualmente quindicenne, dopo aver prelevato l'allora bambino all’uscita di scuola. Ferrarelli si sarebbe recato prima in Venezuela e poi in Spagna, alle isole Canarie, per spostarsi infine in Francia, dove si era stabilito a Seclin, un Comune nel dipartimento del Nord nella regione dell'Alta Francia.
Per l'arrestato, definito dalla questura un soggetto noto alle forze di polizia italiane per i pregressi maltrattamenti nei confronti sia della moglie sia del figlio, "spesso connotati anche da atteggiamenti violenti", è ora in corso da parte dell'autorità giudiziaria francese la procedura di consegna alle autorità italiane, mentre il minore è stato affidato ai competenti servizi assistenziali in attesa della definizione delle modalità del suo rimpatrio.
Dalla questura precisano infine che la madre del quindicenne ha avviato la parallela procedura per il rimpatrio del minore secondo la Convenzione dell’Aia. Prima della fuga all'estero, gli scontri tra Ferrarelli e la moglie sull'affidamento del bambino erano stati notevoli, a partire da quando il piccolo aveva meno di cinque anni, e non erano mancate le denunce incrociate.
Ferrarelli aveva inoltre puntato il dito contro i Testimoni di Geova, sostenendo di essere stato anche picchiato da alcuni di loro, che spalleggiavano la donna. Ed erano stati descritti anche inquietanti scenari.
Poi, però, la potestà genitoriale è stata tolta all'impiegato, le indagini su altre ipotesi non avrebbero dato particolari riscontri e non sarebbero state dunque coltivate, per il 53enne è stata emessa una condanna e ora è scattato l'arresto. Una storia difficile, con al centro un bambino diventato adolescente tra una fuga e l'altra, e a tratti con diverse pagine dalla lettura ancora piuttosto incerta.
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