Agita la maggioranza, tormenta in modo trasversale i partiti. E divide la città. Perché, certo, la partita non è ancora finita. Ma adesso che per la giunta di Palazzo Marino si avvicina il momento del verdetto, nel derby sul nuovo stadio di San Siro arriva un primo risultato: quello popolare. Per la maggioranza dei milanesi (il 57 per cento), il Meazza bis che Inter e Milan vogliono costruire sarebbe "inutile", anche se c'è un 35 per cento della città che lo considera "utile" o, in percentuale ridotta, "indispensabile".
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Ma questa è sola una parte di un'indagine "socio-politica" che Swg ha fatto per annusare l'aria che si respira nella Milano chiamata a scegliere il sindaco che dovrà farla rialzare dopo la pandemia. Un sondaggio che parte dal passato e dal giudizio – in gran parte positivo – sui quattro anni dell'amministrazione di Beppe Sala; si sofferma sulle priorità avvertite nel presente; e rilancia verso il futuro per capire su quali basi la città dovrebbe ripensare il suo modello. Una sorta di agenda per la campagna elettorale, che detta parole d'ordine come ambiente e accende luci sui fronti da presidiare. A cominciare dall'eterna questione delle periferie, che per due terzi degli intervistati verrebbero "trascurate", annotano gli esperti dell'istituto di ricerche, "rispetto alle zone centrali".
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Il centrodestra non ha ancora ufficialmente annunciato il nome dello sfidante di Beppe Sala nella corsa del 2021. Ma l'indagine – fatta con interviste realizzate tra il 3 e il 9 dicembre a un campione di 700 residenti – analizza il clima della vigilia. A commissionarla è stato l'imprenditore del settore immobiliare Roberto Losito come contributo per il dibattito sulla città e sul sindaco della ricostruzione. A partire dalle priorità avvertite dai milanesi: in testa alla classifica c'è l'inquinamento (con il 42 per cento): è ritenuto un problema per tutti gli elettorati, anche se è chi vota Pd a farlo in modo più marcato (64 per cento). Al secondo posto, nonostante non sia una competenza comunale, ecco i servizi sanitari (soprattutto nei Municipi 1, 3 e 4) spinti dall'effetto Covid. Al terzo posto, e in questo caso influiscono soprattutto le risposte degli elettori della Lega e del centrodestra e della zona sud- est, c'è la sicurezza. Gli "interventi sul degrado delle periferie" arrivano al quarto posto con indicazioni simili a sinistra e a destra. Ma, ed ecco il risultato, il 62 per cento degli intervistati dice che l'amministrazione ha privilegiato molto (35 per cento) o un po' (27) il centro rispetto alle periferie.
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E poi, il tormentone stadio. Per il 5 per cento è "indispensabile", la stessa percentuale (6 per cento) di quanti sul versante opposto lo ritengono "dannoso". All'interno del 57 per cento che lo bolla come "inutile", c'è un 43 per cento di elettori del centrosinistra, un 54 del centrodestra, ma soprattutto il 65 di "altre" liste. Nel 35 per cento di giudizi " utile" o "indispensabile", invece, i pesi maggiori sono un 47 per cento di sì del centrosinistra e un 45 per cento di leghisti. Tra i capitoli d'attualità: i monopattini elettrici, considerati in modo trasversale pericolosi nel traffico tanto che il 63 per cento chiede corsie dedicate.
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Ma l'analisi guarda anche al futuro post Covid. La maggioranza dei milanesi (52 per cento) non sembra richiedere grandi cambiamenti, ma quasi un terzo ritiene necessario un cambiamento " drastico" dell'attuale modello di città. E, tra questi ultimi, la strada che dovrà segnare la ripartenza è la sostenibilità ambientale, seguita da una riorganizzazione dei servizi per renderli più diffusi in tutti i quartieri. Sulle nuove direttrici economiche, invece, c'è lo sviluppo urbano e il recupero delle aree dismesse (soprattutto nei Municipi Ovest 7 e 8) e c'è, con una prevalenza tra chi ha tra i 18 e i 34 anni, una città più accogliente per giovani e famiglie.
Due terzi dei milanesi, annota comunque Swg, hanno una buona opinione del sindaco, con un gradimento complessivo del 65 per cento. Elevato (61 per cento) l'apprezzamento per l'amministrazione con punti di forza come cultura, mobilità e riqualificazione urbana e punti critici immigrazione e disoccupazione. E un risultato arriva anche sull'efficacia nella gestione dell'emergenza Covid: qui, prevalgono e si equivalgono i voti positivi per Sala e il premier Conte, anche se la media è alle soglie della sufficienza (5,6 e 5,7). Bocciato, con un 4,3, il presidente della Regione Attilio Fontana. E anche questa, forse, non è un'altra storia.Original Article
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