La mail è arrivata ai circa mille simpatizzanti del Movimento che avevano partecipato al lancio della app Rousseau X, la nuova creatura dell'associazione di Davide Casaleggio: "Cerca gli attivisti vicino a te", è la funzione al debutto, ancora in forma sperimentale. Molti, fra i "governisti" che sono sempre più lontani dal figlio del cofondatore, ci hanno scherzato su: "Ecco il Tinder di M5S", con riferimento al noto sito di incontri dove uomini e donne trovano altre persone sulla base della posizione geografica. In realtà, l'iniziativa è terribilmente seria, e fa cadere (almeno in parte) il mito della segretezza degli iscritti ai 5Stelle.
La funzione è una trasposizione su app, potenziata, della "ricerca iscritti" che solo da qualche settimana compare sul sito navigabile da pc. In sostanza, con un clic, ogni singolo attivista può sapere chi sono gli altri che operano nel suo quartiere, o città, o regione. A patto che ciascuno, sulla base delle norme sulla privacy, abbia voluto in precedenza rendere pubblico il proprio profilo. Sotto un certo punto di vista è una rivoluzione, in un Movimento i cui big si lamentano ancora per la segretezza sull'elenco generale degli iscritti., che è gestito direttamente dall'associazione Rousseau. E' vero che la prima "apertura", in questo senso, è giunta nell'autunno del 2019, con la possibilità per gli utenti registrati alla piattaforma di cercare gli iscritti in base a meriti e attività. Ma ora, per la prima volta, c'è proprio una lista su base geografica degli attivisti. Particolare che, fanno notare in tanti, agevola l'organizzazione di iniziative ma anche le campagna elettorali.
Fra i portavoce c'è chi sottolinea come questa iniziativa sia una concessione di Casaleggio nei confronti di quanti si lamentavano per la scarsa trasparenza del sistema. Ma sul fronte degli eletti, che guarda con sempre più diffidenza le iniziative del presidente dell'associazione Rousseau, la mossa viene vista come un tentativo di accattivarsi le simpatie della base che non ama i governisti. Una mossa che favorisce chi, come Alessandro Di Battista, fa proprio del ritorno alle origini, alle istanze dei territori, il suo cavallo di battaglia. Il tutto nella lunga vigilia dell'elezione del nuovo organismo direttivo del movimento. Di Battista, tra l'altro, è risultato il primo nella gara dei "contalike" organizzata dall'associazione Rousseau su cui ironizzano oggi i "governisti": il frontman romano conta 887 "mi fido" contro i 484 di Luigi Di Maio e i 255 di Roberto Fico. Fra realtà e mondo virtuale, la disfida dei pentastellati non ha fine.
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