Il motivo è abbastanza prosaico, quello di poter coprire con la protezione del copyright, ma il fatto che Bob Dylan stia continuando a pubblicare tutto quello che ha inciso e che non avevamo potuto ascoltare fino ad oggi, in cofanetti che si susseguono a ritmo incalzante, è per noi appassionati del “ragazzo di Duluth” un enorme e continuo piacere. Questa volta Dylan ha aperto i cassetti del 1970, per rendere pubbliche per la prima volta in maniera ufficiale le registrazioni in studio fatte in quell’anno, intitolando la raccolta Bob Dylan – 1970, come parte della serie iniziata nel 2012 Bob Dylan – 50th Anniversary Collection.
Una serie che, come dicevamo all’inizio, ci permette di ascoltare registrazioni che altrimenti, passati i 50 anni dalla realizzazione, sarebbero entrate nel pubblico dominio. In questo caso alcune delle registrazioni sono poco meno che leggendarie, quelle che lo hanno visto insieme a George Harrison, pochi mesi dopo lo scioglimento dei Beatles. Le session sono quelle nelle quali Dylan ha realizzato due album, peraltro tra loro molto diversi, il criticatissimo Self Portrait, che uscì a giugno nel 1970, e il molto meglio ricevuto New Morning, che uscì a ottobre, solo quattro mesi dopo il precedente. Le canzoni registrate con Harrison, che aveva già stretto un rapporto di amicizia con Dylan, portano la data del 1 maggio 1970, e li vedono accanto a Charlie Daniels, Russell Kunkel e Bob Johnston.
Dylan e Harrison collaborano spesso in quel periodo, e uno dei brani nati dalla loro collaborazione, I’d have you anytime sarà quella che aprirà l’album d’esordio di Harrison come solista, anche se in una registrazione in cui Dylan non compare. E nello stesso All things must pass ci sarà anche If not for you, che Dylan interpreterà per proprio conto proprio in New Morning. La session del 1 maggio avvenne allo studio B della Columbia a New York, lo scopo ufficiale di Dylan era quello di provare a coinvolgere Harrison come chitarrista nelle session di New Morning, ma i due, per divertimento, iniziarono una classica jam session, mescolando brani originali e cover, non pensando in alcun modo di pubblicarle.
Molte esecuzioni sono frammentarie, altre sono frutto del puro divertimento, certamente nelle loro intenzioni non destinate alla pubblicazione. Nessuna delle session vide infatti la luce su New Morning, ma l’amicizia tra Dylan e Harrison diventò sempre più stretta e solida, portando Dylan a esibirsi al concerto per il Bangla Desh organizzato da Harrison e poi, molti anni dopo, a suonare addirittura in una band insieme, i Traveling Wilburys. La stampa dell’epoca, ovviamente, nonostante Dylan e Harrison avessero cercato di tenere segreta la loro giornata musicale, parlò della session, ma nessuno riuscì a sentirne il risultato se non parecchi anni dopo, quando, nell’era dei bootleg, gran parte delle registrazioni arrivò nelle mani di alcuni fortunati acquirenti di dischi “pirata”.
Oggi tutto trova “legalmente” la luce e scopriamo che Dylan e Harrison hanno provato alcune altre canzoni che poi apparirono su New Morning, Sign on the Window, la già citata If Not For You, Times Passes Slowly, e Went to See the Gypsy. Poi ancora Dylan ma degli esordi, con Song to Woody, Mama, You Been on My Mind, e Don’t Think Twice, It’s All Right. E quindi il divertimento prende la forma di cover, di ogni genere, da Cupid di Sam Cooke, Matchbox di Carl Perkins, e All I have to do is dream degli Everly Brothers, prima di tornare ad altri classici di Dylan come Gates of Eden, It Ain’t Me Babe e One Too Many Mornings. I due non provarono nessuna canzone di Harrison, ma Dylan provò a intonare un pezzo dei Beatles, Yesterday.
La maggior parte delle registrazioni non ha mai visto la luce ufficialmente prima, tranne If not for you, sul primo album della Bootleg Series nel 1991, e più recentemente Time Passes Slowly e Working on a Guru, apparsi in Another Self Portrait in 2013. Il cofanetto, che uscirà nel prossimo febbraio, dopo aver visto la luce poche settimane fa in un’edizione limitata che è andata immediatamente esaurita, contiene molte altre session del periodo Self portait/New morning, registrate con una band della quale facevano parte tra gli altri Al Kooper e David Bromberg.
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