"Vorrei riavere i miei cani". Nonostante tutto quello che è accaduto, nonostante le abbiano ucciso la madre in una maniera atroce, Simona Spataro, 48 anni, continua a ripetere che vorrebbe che le fossero restituiti i cinque lupi cecoslovacchi che venerdì sera ha dovuto strappare dal corpo di Mariangela Zaffino, 74 anni, dilaniata sul pavimento dell'appartamento di via Boves 12, a Grugliasco, dove le due donne vivevano.
La pm Francesca Traverso ha disposto degli accertamenti sul cadavere, che saranno svolti nelle prossime ore, per chiarire se l'anziana sia morta dissanguata per le ferite e i morsi e se tutti i cani abbiano partecipato all'aggressione. La proprietaria – indagata per omicidio colposo – continua a far loro visita nel canile sanitario di Grugliasco, dove gli animali sono sotto sequestro. I componenti del branco, due adulti e i loro tre cuccioli, sono stati separati tra di loro, ma questo non ha allentato la loro aggressività e Simona Spataro due volte al giorno si presenta per portarli fuori mentre vengono puliti i box, poiché solo lei riesce ad ammansirli.
Proprio la difficoltà a gestire cani di questo tipo ha risollevato una questione annosa, ovvero quella di un patentino che certifichi l'idoneità dei conduttori a tenere cani di razze considerate pericolose, come per esempio da qualche mese c'è a Milano. "Ci abbiamo lavorato anni fa – spiega Enrico Moriconi, garante per i diritti degli animali della Regione Piemonte – ma non si è mai arrivati a un progetto concreto. Sarebbe un modo per intercettare chi si mette in casa cani difficili da gestire senza averne le capacità". E magari gli spazi adatti: Simona Spataro viveva in un bilocale assieme alla madre e a cinque cani. Le indagini, affidate alla polizia municipale di Grugliasco, dovranno appurare anche se vi siano state delle segnalazioni su quella situazione o se siano state ignorate. "In realtà – continua Moriconi – io vedrei utile l'istituzione di un corso da far frequentare prima di prendere qualunque cane, sia perché la definizione di razze pericolose si presta a ghettizzazioni scorrette, ma anche perché crediamo che si debbano istruire i proprietari a tenere in modo corretto qualunque tipo di cani, anche i più piccoli, perché per esempio non mordano altri animali o non abbaino quando sono soli in casa". Ma è ovvio che la preoccupazione è di chi tiene cani che possano creare un pericolo per l'uomo. Come il lupo cecoslovacco, finito al centro delle polemiche dopo quanto accaduto venerdì nel Torinese. Si tratta infatti di una razza ibridata dal lupo selvatico e riconosciuta negli anni Ottanta. Tuttavia, nonostante sia previsto che i proprietari facciano accoppiare si possano incrociare solo cani della stessa razza, in realtà esiste un mondo sommerso di allevamenti che cercano di far emergere le caratteristiche lupine, facendo accoppiare esemplari di cane con veri lupi catturati dai bracconieri o liberando le femmine nei boschi popolati da lupi. Un business florido tenuto conto che un cucciolo di cecoslovacco può valere fino a 2500 euro, soprattutto se il suo pedigree lo avvicina a un lupo. Ed è per questo che la difesa dell'indagata, così come le associazioni di categoria degli allevatori, potrebbe essere interessata al test del Dna sui cani sequestrati, per fare luce sul loro patrimonio genetico. Simona Spataro aveva acquistato i due adulti – fratellastri tra di loro – due anni fa in un allevamento del Torinese e li aveva fatti accoppiare molto presto. La cucciolata era stata di sette esemplari e tre li aveva tenuti con sé.
Commenti recenti