Il pezzo forte sarà la Jackie di Andy Warhol che era appesa a un passo dalla cucina. La stima sfiora il milione di dollari. Che meraviglia, eppure che tristezza quando una collezione privata va all’asta per essere smembrata definitivamente. È un patrimonio non solo materiale, ma anche di storie e di vita vissuta che si perde. Adesso capita alla raccolta di Christo, pronta per essere divisa in lotti da aggiudicare il 17 febbraio 2021 da Sotheby’s, a Parigi. Le opere possedute dall’artista che impacchettava il mondo, morto il 31 maggio scorso a 84 anni, e dalla moglie e compagna d’arte Jeanne-Claude (scomparsa nel 2009) riflettono non solo il gusto personale, ma anche un racconto di amicizie. La casa-studio di New York dagli anni Sessanta in poi è un luogo di scambio tra creativi, dove si mettono in comune idee e capolavori.
Al rapporto speciale con Lucio Fontana, conosciuto nel 1963 alla Galleria Apollinaire di Milano, si deve Concetto spaziale attesa dello stesso anno. Dedicato a Jeanne-Claude, adesso vale intorno ai 500 mila euro. Un altro amico di famiglia è Yves Klein: il francese inventore di un blu tutto suo, firma un Blue Monochrome (1958) custodito gelosamente dalla coppia per cinquant'anni. Come una sedia di Gerrit Rietveld del 1919, modello Hoge Armchair, regalo del collezionista Martin Visser. Faceva parte del povero bagaglio – due valigie appena – con cui Christo e Jeanne-Claude, già emigrati dalla Bulgaria, arrivarono nel 1964 a New York da Parigi. Appena sbarcati, i due conoscono lo svedese Claes Oldenburg che abita, come loro agli inizi, al Chelsea Hotel. Nasce un bel rapporto: lo testimoniano Bacon and Egg e Ice Cream and Beef Steak, opere giocattolo che replicano cibi pop, emblematiche della poetica dell'artista.
Ma non solo: a Parigi andranno all'incanto anche Marcel Duchamp, William N. Copley e Nam June Paik. A completare gli oggetti in vendita – 400 per un valore totale di quattro milioni di dollari, secondo il vicepresidente di Sotheby's Simon Shaw – ci sono i progetti immaginati dalla stessa coppia. Ovvero decine di schizzi che rimandano alle imprese visionarie di Christo che hanno fatto il giro del pianeta: come l'intervento sul Pont Neuf a Parigi, l'impacchettamento delle mura aureliane a Roma o del Reichstag di Berlino. Non manca l'ultimo, preziosissimo disegno che anticipa l'installazione ancora da realizzare nella capitale francese, all'Arco di Trionfo.
Il progetto L’Arc de Triomphe, Wrapped, previsto per il 2020 e rinviato per la pandemia, è stato riprogrammato dal 18 settembre al 3 ottobre 2021. Sarà la concretizzazione del sogno definitivo della coppia. Allora le memorabilia di Christo e Jeanne-Claude si troveranno già in collezioni diverse, disperse dal mercato. Lo scopo dell'asta è di alimentare la fondazione dei due artisti, tenerne vita l'eredità, finanziare i progetti che portano il loro nome. Non c'è dubbio. Ma la vita intima di quegli innamorati nati lo stesso giorno – il 13 giugno 1935 – che insieme hanno cambiato il mondo dell'arte sta per svanire per sempre.
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