In attesa delle automobili volanti per muoversi rapidamente nelle città del futuro, arriva il primo idrovolante personale, ultraleggero e con motore ibrido. Un velivolo pronto, non un progetto per i prossimi anni, che permette a due persone di volare da qualsiasi località costiera a un’altra, facendo a meno di idroscali e idroporti ormai inesistenti, grazie a una rivoluzionaria tecnologia già brevettata, di un sistema automatizzato di ripiegamento delle ali che consente una volta ammarrati (l’atterraggio in mare), di raggiungere e attraccare in qualsiasi banchina o darsena. Ma anche di riportare a secco questo velivolo nei rimessaggi come una piccola imbarcazione o, per le strutture alberghiere “pieds dans l’eau” o per i fortunati che hanno una villa con accesso al mare o al lago, di parcheggiarlo nel proprio giardino.
Il velivolo che si chiama Seagull, gabbiano in italiano, è stato appena presentato dal suo ideatore e progettista, il professor Leonardo Lecce, per oltre quarant’anni docente di materie aeronautiche e aerospaziali all’Università Federico II di Napoli e all’UniSalento di Brindisi e poi fondatore di Novotech di cui è amministratore unico, che anticipa a Repubblica che “va nella direzione dell’Urban Air Mobility e permette alle persone di favorire le comunicazioni e superare le attuali barriere dei trasporti pubblici e privati. Il mezzo, sviluppato negli stabilimenti di Casoria in Campania e di Avetrana in Puglia, è praticamente pronto e a gennaio lo metteremo in acqua a Pozzuoli e chiederemo le certificazioni necessarie”.
La società, nata come spin off del Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale dell’Università di Napoli e che gode di fama internazionale per le produzione di strutture in composito, due anni fa ha ottenuto un finanziamento del Ministero dello Sviluppo economico per costruire un innovativo idrovolante per consentire una nuova mobilità, privata, con un velivolo che porta due persone, sostenibile con materiali compositi superleggeri che lo fanno pesare appena 700 chili compresi i passeggeri e con una propulsione ibrida benzina-elettrica ma soprattutto che grazie all’innovazione delle ali pieghevoli, non ha bisogno di strutture di decollo o ammarraggio ma può partire da qualsiasi punto della coste da dove si sposta ad ali chiuse e poi, una volta in mare aperto, spiegare le ali e decollare. Stessa cosa per l’ammarraggio per poi raggiungere ad ali chiuse un qualsiasi punto di attracco. “In questo momento” continua il professor Lecce, “anche se se ne parla molto mancano le strutture per consentire alle auto di volare nelle nostre strade. Il mare invece offre grandi possibilità per gli spostamenti da un punto all’altro della costa e un idrovolante del genere può rivelarsi davvero utile”.
Realizzato in materiale composito anticorrosione e con i galleggianti integrati nella fusoliera, Seagull è lungo 7,5 metri, alto, 3,5 e largo, ad ali chiuse3,2 metri. Una volta spiegate le ali in alluminio raggiunge una larghezza di 11 metri. Per il decollo ha bisogno di raggiungere la velocità di 35-40 nodi che ottiene grazie a un sistema ibrido composto da un motore termico a benzina, con una potenza di 100 cavalli e da un motore elettrico alimentato a batterie. Una volta in volo, Seagull funziona solo con il motore termico e può raggiungere una velocità massima di 170 km all’ora e un’autonomia di circa 500 chilometri.
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