LONDRA – Natale con i tuoi. Ma per Valentina Sangiorgio, come altre centinaia o più probabilmente migliaia di italiani residenti a Londra, il proverbio quest’anno non si realizza. “Avevamo i piedi quasi sulla scaletta dell’aereo sulla pista di Stansted, quando alle sei di domenica pomeriggio la Ryanair ha annunciato che il volo per Milano era cancellato, senza fornire ragioni”, racconta la 33enne dottoressa torinese di un grande ospedale della capitale britannica. A quel punto per lei è iniziato un incubo, provocato dalla variante più aggressiva del Covid e dalla conseguente decisione del governo italiano e di tutti i paesi europei di sospendere i collegamenti aerei con la Gran Bretagna. Al momento ha prenotato un volo per il 7 gennaio. Ma non sa ancora con certezza quando potrà rientrare in patria. Il suo racconto è uno dei tanti che stamane si ascoltano dalla vasta comunità dei nostri espatriati: gli italiani che vivono e lavorano nel Regno Unito sono almeno mezzo milione ed è verosimile che una buona parte di loro si preparasse a tornare in Italia per le festività natalizie.
Come definirebbe l’esperienza, dottoressa?
“Oggi come tragicomica. Ieri per varie ore mi è sembrata soltanto tragica. Insieme a mia madre, che mi aveva raggiunta da qualche giorno a Londra, dove lavoro da quasi due anni, ci apprestavamo a partire per Torino, dove sono nata e cresciuta e dove mi preparavo a trascorrere un periodo di sabbatico. Alle sei meno un quarto, gli attendenti di volo dell’aeroporto di Stansted hanno invitato i passeggeri a indossare le mascherine e prepararsi all’imbarco”.
E credevate di poter salire a bordo?
“Sì, perché sapevamo dell’ordinanza del nostro governo che vietava i voli dall’Inghilterra, ma soltanto dalla mezzanotte di domenica. Il nostro volo partiva alle 18 e 30 e sarebbe dovuto atterrare a Milano intorno alle 20 ora locale. Poco prima del nostro era partito regolarmente un volo per Palermo. Eravamo dunque fiduciose che anche il nostro sarebbe partito, tanto più che le hostess ci avevano già invitate a prepararci. Così fiduciose che mia madre ha telefonato a mio padre, a Torino, per dirgli di partire per venire a prenderci all’aeroporto a Milano”.
Invece cosa è successo?
“Hanno annunciato che il volo era cancellato. Non hanno spiegato perché. I passeggeri erano prima increduli, poi disperati. C’era gente in aeroporto da ore, molte famiglie con bambini piccoli, molti anziani. A quel punto, altri voli che sarebbero dovuti partire dopo il nostro per varie città italiane, Roma, Venezia, Pisa, sono stati a loro volta cancellati. È stato il caos, con tutti che chiedevano informazioni e nessuno in grado di fornirne. A me un addetto della Ryanair ha suggerito di prendere un volo per Madrid, per poi aggiungere che rischiava di essere cancellato anche quello o potevano rimanere bloccate in Spagna”.
Allora cosa avete fatto?
“Per prima cosa abbiamo dovuto recuperare i bagagli, poiché non avevamo con noi soltanto bagaglio a mano. Ma sul nastro che li restituiva sono arrivati tutti insieme i bagagli di tutti i voli cancellati per l’Italia, con una folla enorme di centinaia e centinaia di passeggeri che cercavano di trovare il proprio. Dopo una lunga attesa, abbiamo preso i nostri. Tutto questo ha fatto passare un bel po’ di tempo, si è fatto tardi e ci siamo poste il problema di dove passare la notte”.
Non poteva tornare a casa sua a Londra?
“No, perché avevo disdetto l’affitto essendo in procinto di passare un periodo di sabbatico in Italia. L’ufficio informazioni dell’aeroporto ci ha dato una lista di alberghi nelle vicinanze. Abbiamo provato a chiamarli per sapere se c’era una stanza libera, ma evidentemente tutti i passeggeri stavano facendo la stessa cosa e non c’è stato modo di parlare con il centralino. Allora ho rischiato, ho fatto una prenotazione su Booking per una camera nell’hotel più vicino, augurandomi che fosse veramente libera come risultava dal sito. Insomma, quando ci siamo finalmente arrivate erano le 10 di sera. Il ristorante dell’albergo a quell’ora era chiuso, ma eravamo così avvilite e preoccupate che ci era passata anche la fame”.
E poi come avete risolto la situazione?
“Questa mattina abbiamo ricevuto un email dal Consolato d’Italia a Londra, a cui mi ero rivolta per avere delucidazioni: abbiamo così avuto la conferma che i voli con l’Italia resteranno sospesi ‘almeno’ fino al 6 gennaio. Allora abbiamo provato a prenotare un volo per il 7 e fortunatamente lo abbiamo trovato, sempre con la Ryanair, a un prezzo incredibile di poco più di 9 sterline a testa. Ci siamo dette, compriamolo subito, speriamo che poi anche quel volo non venga cancellato. Poi è iniziata la ricerca di un posto dove passare i prossimi sedici giorni che possibilmente non fosse una stanza d’albergo. Non potevano chiedere ospitalità ad amici italiani a Londra, perché le norme sulla pandemia proibiscono di riunirsi con persone al di fuori del proprio nucleo familiare. Fortunatamente la grande generosità di una collega d’ospedale ci ha messo a disposizione la sua seconda casa, vuota, fuori città ed è qui che siamo adesso”.
Sarà un Natale diverso…
“Mia madre continuava a dire, ‘io devo tornare subito dai miei bambini’, perché è maestra elementare: ha dovuto chiamare la scuola e dire che sarà assente nei prossimi giorni e potrà rientrare, ci auguriamo, solo dopo l’Epifania. Mio padre, al telefono, si è messo a piangere all’idea di dover passare il Natale da solo, senza di lei: da quando sono nata credo sia la prima volta che mi capita di sentirlo così triste. Sì, sarà un Natale decisamente diverso da come ce lo aspettavamo e da ogni altro Natale. Ora preghiamo che il volo del 7 gennaio non venga cancellato e di poter tornare in Italia”.
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